BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Sindaca, fermi il piano di via Cevedale". L’appello contro le palazzine sul verde

Lettera aperta di “Bene Comune Cernusco“: avrebbero un impatto irreversibile sul nostro territorio. Nel mirino l’accordo tra Municipio e costruttori ai quali andrebbero utili per oltre 17,5 milioni di euro.

Lettera aperta di “Bene Comune Cernusco“: avrebbero un impatto irreversibile sul nostro territorio. Nel mirino l’accordo tra Municipio e costruttori ai quali andrebbero utili per oltre 17,5 milioni di euro.

Lettera aperta di “Bene Comune Cernusco“: avrebbero un impatto irreversibile sul nostro territorio. Nel mirino l’accordo tra Municipio e costruttori ai quali andrebbero utili per oltre 17,5 milioni di euro.

"Blocchi il piano di via Cevedale, sarà ricordata come la sindaca che ha messo fine alla cementificazione", lettera aperta di Bene Comune Cernusco a Paola Colombo, contro le 9 palazzine in arrivo sull’ultimo campo verde della città. Dopo la raccolta firme, arrivate ormai oltre 1.600, e una richiesta di incontro ancora in sospeso, gli attivisti le scrivono. "Perdita irreversibile di suolo agricolo e del paesaggio rurale, impatto sugli ecosistemi del vicino Parco Est delle Cave, abbattimento di alberi storici, potenziale rischio idraulico dell’area", le conseguenze elencate dal Comitato.

"Elementi che hanno destato la preoccupazione di tanti cittadini che si sono mobilitati, hanno scritto osservazioni e firmato la petizione in pochissimi giorni, sostenuta anche da figure di grande autorevolezza come Luca Mercalli, Tomaso Montanari e Paolo Pileri. Non esiste alcun automatismo che vi obblighi ad approvare questo piano – sottolinea Bene Comune Cernusco – potete farlo, spianando e la strada agli interessi privati, oppure, bocciarlo, se subentrano motivazioni di interesse pubblico, che abbiamo ampiamente documentato".

"Dobbiamo proteggere l’ultimo terreno agricolo rimasto in città al confine con il Parco", spiega i cittadini che difendono il suolo. A giugno, il gruppo aveva incontrato il quartiere dove sorgerà il nuovo complesso e poi aveva lanciato l’iniziativa on-line per rendere la protesta ancora più incisiva.

"Solo se saremo tanti, potremo ottenere qualche risultato – spiegano gli attivisti –. Basta mattone". In ballo c’è anche la dotazione che dovrebbe accompagnare il progetto: l’asilo nido, "un’opera che diventa a scomputo oneri, a destinazione pubblica, senza precisare quale", ancora i residenti decisi ad andare fino in fondo. Un’altra lettera è stata recapitata a Stefano Zanelli, sindaco di Cologno, e presidente di turno del Parco. Obiettivo, "sensibilizzarlo sulla causa" e invitarlo "a difendere i delicati ecosistemi minacciati dall’operazione".

Gli attivisti hanno fatto anche i conti, "l’intervento avrà ricavi totali per più di 56 milioni, costi per 38,6, utile netto di 17 milioni 599mila euro: redditività del 31,28%". Nel mirino ancora una volta l‘accordo con i costruttori, che qui avevano accettato di ridurre le volumetrie dal 25 al 15%, ma in cambio avevano chiesto l‘eliminazione delle abitazioni a prezzi calmierati (stralciati in zona industriale). Una scelta contro la quale si sollevarono le opposizioni: "Un regalo ai privati. Un‘area verde si poteva sacrificare per tendere una mano ai ragazzi, non alla speculazione", disse in consiglio Rita Zecchini (Sinistra per Cernusco e La città in comune). L’insediamento "è diventato di 12mila metri, 100-120 appartamenti dipenderà dal taglio".

mail: barbara.calderola@ilgiorno.it