
La mobilitazione è cominciata in primavera con assemblee nel quartiere e il tour dell’opposizione a spiegare il progetto. Ora,...
La mobilitazione è cominciata in primavera con assemblee nel quartiere e il tour dell’opposizione a spiegare il progetto. Ora, gli abitanti di via don Sturzo, a Cernusco, si sono organizzati in comitato e hanno lanciato una raccolta firme per salvare i loro alberi: 15 sacrificati per fare posto a una pista ciclabile insieme a 25 parcheggi. Questo il "conto" del piano approvato dal Comune prima delle elezioni. Un prezzo troppo alto anche per chi è amico dell’ambiente e ama la mobilità dolce. "L’obiettivo - spiegano i residenti - è mettere a punto una proposta alternativa". Per questo hanno chiesto aiuto a un agronomo. E domenica, dalle 10 alle 12, saranno in piazza Ghezzi per raccogliere altre adesioni per la causa. In pochi giorni sono già arrivate 100 firme. Invitano l’Amministrazione "a un dialogo trasparente e all’impegno a individuare alternative che evitino di sacrificare le piante". Nel quartiere abitano 500 famiglie e ogni posto auto tolto è un problema. Anche perché quest’anno è stato inaugurato l’asio nido che ha tolto parcheggi. Era cominciato tutto con la richiesta del rione di sistemare i marciapiedi.
"Ma quel che ne è uscito ha tutt’altro impatto. A una prima versione contestata dopo un’assembla pubblica, è seguita quella in discussione oggi. È stato ripescato tutto da una delibera a fine 2024. Nel disegno iniziale gli stalli cancellati erano 44, "ma gli alberi erano salvi e il costo era 630mila euro, ora siamo a 1 milione 300mila euro. La gente è inferocita", sottolinea Vivere, la lista di minoranza guidata dall’ex candidato sindaco Danilo Radaelli, ora capogruppo in aula, che qui è stato anche in campagna elettorale. Bar.Cal.