ANNA GIORGI
Cronaca

Scontri al corteo per Cospito. Dieci anarchici condannati: "Fu guerriglia organizzata"

Alla lettura del verdetto un coro nell’aula, poi fatta sgomberare dalla presidente. Dopo la sentenza scatta il sit-in di protesta dei militanti davanti a Palazzo di Giustizia.

Parte dei danni causati dalla guerriglia urbana scatenata dagli anarchici nel 2023

Parte dei danni causati dalla guerriglia urbana scatenata dagli anarchici nel 2023

Dieci condanne, con pene comprese fra i 4 anni e 7 mesi a 1 anno e sei mesi (pena sospesa). Una sola assoluzione. Così ha deciso il Tribunale, giudice Antonella Bertoja, nel processo in cui alla sbarra sono finiti 11 imputati, per lo più di area anarchica, ritenuti responsabili degli scontri avvenuti durante la manifestazione in solidarietà al detenuto Alfredo Cospito che in quei giorni stava portando avanti uno sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41bis a cui era sottoposto. I fatti risalgono all’11 febbraio del 2023.

Nell’udienza dello scorso 29 maggio la Procura aveva chiesto condanne da sei mesi fino a sei anni di carcere per un presidio che, stando alla pubblica accusa, la pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti si era trasformato in guerriglia urbana, con "imbrattamenti di banche e negozi" e il "danneggiamento di due auto Enjoy".

Durante il corteo, all’altezza di via Sabotino, alcuni manifestanti del gruppo di testa, lanciarono bottiglie e oggetti contro le forze dell’ordine, provocando lesioni a sei agenti. Le accuse, a vario titolo, sono di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento e travisamento.

La pena più pesante - motivazioni tra 90 giorni - è per chi deve rispondere quasi interamente delle accuse, mentre la più lieve riguarda una ragazza accusata di travisamento per il volto coperto da un casco. Una condanna a quattro anni e tre mesi, mentre gli altri sette imputati dovranno scontare 3 anni e 8 mesi.

L’inizio della lettura del verdetto è stato interrotto da una breve protesta di una ventina di persone: "Si vuole punire una lotta di tanti...potete condannare gli imputati, ma saremo sempre al loro fianco, non siete dalla parte dei buoni" è la voce femminile che si alza dal fondo prima che la presidente - con l’aiuto delle forze dell’ordine - chieda di sgombrare l’aula.

Fuori dal Palazzo di giustizia un sit in pacifico, con una quarantina di protagonisti, ha preso atto della decisione. In serata un’altra manifestazione alle colonne di San Lorenzo. Per i difensori degli imputati, gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, si tratta di "Condanne pesanti. Un verdetto pronunciato sulla base delle precedenti norme, chissà - hanno commentato - cosa succederà dopo".

E ancora: "Chissà con il decreto sicurezza cosa succederà, quanto si potrà rischiare solo per avere indossato un casco in una manifestazione".