
Procede la marcia a tappe definita dal sindaco Sala e dalla vice Scavuzzo su San Siro
Si concede subito una battuta: "Sì, San Siro è una telenovela. Incrocio tutte le dita che ho". Il sindaco Giuseppe Sala indossa le cuffie e interviene in diretta mattutina su Radio 102.5 per fare il punto su alcuni nodi cittadini. Quello più complicato da sciogliere resta proprio il futuro del Meazza. Ma un passaggio importante è ormai imminente. "Domani (oggi per chi legge, ndr) dovremmo andare in Giunta perché di fatto con le squadre siamo arrivati a un accordo. La Giunta, dunque, assolverà il suo compito con una delibera positiva rispetto al progetto dei club", che vogliono acquistare lo stadio Meazza e l’area limitrofa – il valore fissato dall’Agenzia delle Entrate è 197 milioni di euro – e poi attuare un progetto da 1,2 miliardi di euro di investimento che prevede due fasi, sempre che la cessione alle due società, dopo il "sì" della Giunta e due o tre commissioni sul tema, venga approvata in Consiglio comunale entro settembre.
La prima fase prevede la realizzazione del nuovo stadio nell’area attualmente occupata dal parcheggio di San Siro e dal Parco dei Capitani. Il nuovo impianto rossonerazzurro dovrebbe essere pronto entro il 2031. Nella seconda fase, invece, Milan e Inter procederebbero alla demolizione parziale del Meazza (resterebbero in piedi solo la Curva Sud e parte della Tribuna Arancione) per realizzare al posto della Scala del calcio un centro commerciale, il Museo delle squadre e verde fruibile. L’intera operazione immobiliare dovrebbe concludersi entro il 2035. L’ultimo passaggio della trattativa tra la vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo e i vertici dei club si è chiuso lunedì a Palazzo Marino, quando la vice-Sala ha comunicato che il Comune ha deciso di eliminare i 14 milioni di euro di compartecipazione su demolizione e rifunzionalizzazione e di limitare l’esborso economico municipale per San Siro a 22 milioni di euro: 12 milioni di euro per l’abbattimento e il rifacimento del tunnel Patroclo (60 milioni il costo totale) e 9,6 milioni per le bonifiche dei terreni che saranno lasciati a verde e torneranno di proprietà del Comune al termine dei lavori (ma la cui manutenzione sarà in capo alle due società).
Una sintesi su cui Milan e Inter, né martedì né ieri, hanno rilasciato commenti ufficiali. Anzi le dirigenze dei club, dopo il vertice dell’altro giorno a Palazzo Marino, hanno fatto trapelare che esprimeranno il loro parere definitivo solo dopo che la delibera sarà approvata in Consiglio comunale: la prima seduta potrebbe essere giovedì 25 settembre o lunedì 29 settembre.
Una strategia attendista che però non sembra preoccupare il sindaco, che, come abbiamo visto all’inizio, ieri ha detto che "di fatto con le squadre siamo arrivati a un accordo". Fumata bianca da tutti e due i fronti della trattativa, dunque? Lo si capirà nei prossimi giorni. Intanto Sala precisa che "in un Comune il sindaco e la Giunta, su alcune materie, agiscono in autonomia, su altre, per esempio la cessione di beni patrimoniali importanti come lo stadio, bisogna passare dal Consiglio comunale, che dovrà dire o sì o no. Io voterò a favore. Voglio avere la coscienza a posto e aver fatto ciò che i cittadini mi chiedono: affrontare i problemi". Quando i cronisti gli chiedono quando sarà pronto il nuovo stadio, infine, il primo cittadino cala un argomento forte per perorare l’approvazione del progetto di Milan e Inter: "Il nuovo stadio dev’essere pronto per il 2031. Perché, tra l’altro, l’Uefa ci sta dicendo che non considereranno Milano tra le sedi degli Europei di calcio del 2032 se rimanesse San Siro". L’Uefa, infatti, considera il Meazza troppo vecchio.
Nella maggioranza di centrosinistra in Comune, intanto, l’ala riformista spinge per l’approvazione della delibera che prevede la vendita di Meazza e area limitrofa ai club e la successiva realizzazione di nuovo stadio e Meazza rifunzionalizzato. Francesco Ascioti, segretario di Azione Milano, afferma in una nota che "la definizione di una precisa calendarizzazione del lavoro di Giunta e Consiglio Comunale che conduca al definitivo via libera alla realizzazione dello Stadio è molto positiva". Non solo. Giulia Pastorella, vicepresidente di Azione, deputata e capogruppo dei Riformisti in Comune, apre al Patto per Milano proposto lunedì dalla forzista Letizia Moratti: "Questo è il momento della responsabilità per tutte le forze politiche. Abbiamo accolto positivamente l’apertura di esponenti di FI e sosteniamo la necessità che in Consiglio tutti i partiti collaborino responsabilmente su questo e su tutti i temi strategici per Milano".
Ultima nota: alla vigilia della Giunta su San Siro, ieri Scavuzzo ha incontrato Nando Dalla Chiesa, presidente del Comitato comunale Legalità e Contrasto alla criminalità organizzata.