ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

San Donato, palazzo Eni vuoto. Prove di dialogo tra società: "Una soluzione al più presto"

Contenzioso con DeA Capital, il fondo proprietario della struttura: ci sarebbero difetti di costruzione. Il Comune ha acquisito gli 850 parcheggi, a loro volta inutilizzati. La preoccupazione dell’assessore Mistretta.

L’avveniristico palazzo uffici che ha cambiato lo skyline di San Donato

L’avveniristico palazzo uffici che ha cambiato lo skyline di San Donato

Un circuito di edifici, ponti sospesi ed effetti cromatici, che di certo non manca di attirare lo sguardo. L’avveniristico palazzo uffici che ha cambiato lo skyline di San Donato è stato ultimato. Anche i parcheggi a corredo sono stati realizzati, così come è stata riorganizzata la viabilità circostante. Eppure, i nuovi uffici sono ancora vuoti e non si hanno notizie rispetto alla messa in funzione del complesso. A bloccare il sesto palazzo dell’Eni, imponente centro direzionale sorto tra le vie Correggio, Vannucchi e De Gasperi, sarebbe un contenzioso in corso tra la società del cane a sei zampe e DeA capital, il fondo immobiliare proprietario della struttura. La querelle riguarderebbe alcuni difetti di costruzione che Eni avrebbe rilevato e che frenerebbero, appunto, la presa di possesso del centro direzionale da parte dell’azienda dell’a.d. Claudio Descalzi. La posizione del colosso dell’energia rispetto a questo tema è affidata a una nota: "Eni - vi si legge - non commenta le fasi di confronto in corso tra le parti coinvolte, che rimangono confidenziali, e confida nella finalizzazione del progetto come da accordi contrattuali con le proprie controparti".

Pur all’interno di un sostanziale "no comment", la società conferma che è in essere un’interlocuzione. Sarebbe questa la motivazione del ritardo sul quale anche l’opinione pubblica s’interroga, coi nuovi uffici (destinati ad ospitare i lavoratori Eni oggi distribuiti in altre sedi sandonatesi della società) che per ora giacciono inutilizzati. "Il fatto di avere sul territorio un immobile di quelle dimensioni che resta vuoto è già di per sé un elemento di preoccupazione - commenta Massimiliano Mistretta, assessore alle Opere pubbliche di San Donato -. Inoltre, come da convenzione urbanistica, il Comune ha acquisito a patrimonio pubblico gli 850 parcheggi interrati che sono stati realizzati a corollario del palazzo. Parcheggi che, al momento, sono a loro volta inutilizzati e non possono essere valorizzati. Questo rappresenta un ulteriore fattore di criticità. Ci si augura che la situazione possa risolversi al più presto". Cittadini e classe politica continueranno a seguire la vicenda, in attesa di conoscerne gli sviluppi.

Corposi i numeri del sesto palazzo. Realizzato in base al progetto dello studio statunitense Morphosis architects, il complesso si estende su una superficie totale di 65mila metri quadrati e può ospitare fino a 4600 persone. Il nuovo polo direzionale si compone di tre edifici (Icon tower, Landmark tower e Skygarden tower), collegati tra loro da ponti aerei. Nella costruzione, improntata anche all’attenzione all’ambiente e al risparmio energetico, sono state coinvolte 3mila persone e circa 400 aziende fornitrici. Imponente l’impatto visivo della struttura, che si staglia nel quartiere Metanopoli, come a voler riaffermare, anche simbolicamente, il legame tra Eni e il contesto che fin dai tempi di Enrico Mattei ne ospita il marchio.