ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rho, il gesto di solidarietà: ha il papà malato, i colleghi gli donano le ferie dopo che ha esaurito tutti i permessi

A rendere possibile la cessione una novità prevista dal Contratto collettivo. “Sono fortunato, è stata una boccata d’ossigeno. E ringrazio l’azienda”

Fabio Ippolito, dipendente alle Poste di Roserio (Milano) assieme al padre Bruno

Fabio Ippolito, dipendente alle Poste di Roserio (Milano) assieme al padre Bruno

Rho (Milano), 22 luglio 2025 – Trentotto giorni di ferie solidali donate dai colleghi per assistere papà Bruno, malato oncologico. “Mi sono commosso quando ho saputo della catena di solidarietà da parte dei miei colleghi, quei giorni donati sono stati un grande gesto di affetto e vicinanza”. È la storia di Fabio Ippolito, 42 anni, responsabile di turno del reparto arrivi e partenze del Centro di Smistamento Milano Roserio di Poste Italiane. Fabio lavora alle Poste dal 2004. Prima di lui per 32 anni e fino a quattro anni fa, c’era anche papà Bruno, 68 anni, ora in pensione. 

"Papà non può stare solo” 

Purtroppo ha scoperto di avere un tumore e oggi è in condizioni molto critiche, non può stare da solo e ha bisogno di aiuto per fare qualsiasi cosa, per accudire mio papà ho consumato tutti i permessi e le ferie (29 giorni all’anno), stavo prendendo in considerazione anche la possibilità di chiedere un periodo di aspettativa sapendo che sarei rimasto anche senza stipendio, ma poi è arrivata la bella notizia”, racconta il 42enne rhodense.

Fabio Ippolito assieme a Celeste Betruce
Fabio Ippolito assieme a Celeste Betruce, una delle colleghe che gli ha donato le sue ferie per permettergli di stare a fianco del papà

La richiesta 

“A febbraio un collega di Bruno che conosceva la sua situazione familiare è venuto a chiedermi se poteva donargli due giorni di ferie – afferma Celeste Betruce, capo-settore operativo del reparto arrivi e partenze di Milano Roserio – ho cercato di capire con la responsabile delle Risorse umane come fare e scoperto che era possibile. Così Fabio ha aperto il Fondo Solidale nominativo, ho inviato una comunicazione ai capo reparto che a loro volta hanno informato tutti i collaboratori del fatto che c’era la possibilità di donare da 1 a 3 giorni di ferie al collega.    

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 "Una boccata d’ossigeno”  

In poche settimane abbiamo avuto molte adesioni e Fabio si è ritrovato con 38 giorni di ferie”. Per Fabio e papà Bruno sapere che tanti colleghi gli sono stati vicini è stato inaspettato, “quando l’ho raccontato a papà, si è messo a piangere, questa donazione mi consente di stare vicino a lui, di non perdere giornate, è stata una boccata d’ossigeno, ho capito che c’erano tante persone che avevano voluto bene a mio papà, che oggi mi sono vicine e che sono fortunato perché l’azienda mi ha consentito di fare tutto questo”.  

Catena d’affetto 

La donazione solidale delle ferie ha innescato anche una catena di affetto intorno a Bruno e alla sua famiglia, “molti sono ex colleghi di mio papà”. Fabio, che non dovrà chiedere l’aspettativa né tantomeno rimetterci soldi in busta paga, oggi può prendersi cura del papà con mamma e sorella. A rendere possibile la donazione è stata l’adozione lo scorso febbraio da parte di Poste dell’istituto della cessione delle ferie solidali, una novità prevista dall’ultimo rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro.