REDAZIONE MILANO

Piano anti-carovita, dubbi sindacali: "Collaboriamo, ma no a scorciatoie"

La proposta di FdI sulla contrattazione di secondo livello: incentivi alle aziende e cabina di regia regionale. I paletti della Cgil, l’appello della Uil: ora un confronto. E Confcommercio Lombardia boccia la mozione.

La proposta di FdI sulla contrattazione di secondo livello: incentivi alle aziende e cabina di regia regionale. I paletti della Cgil, l’appello della Uil: ora un confronto. E Confcommercio Lombardia boccia la mozione.

La proposta di FdI sulla contrattazione di secondo livello: incentivi alle aziende e cabina di regia regionale. I paletti della Cgil, l’appello della Uil: ora un confronto. E Confcommercio Lombardia boccia la mozione.

di Andrea GianniMILANOLa Cgil mette alcuni paletti: "Non si può confondere il ruolo dei diversi livelli contrattuali, né accettare che la contrattazione di secondo livello venga utilizzata per peggiorare quanto stabilito a livello nazionale o legislativo – spiega la segretaria generale lombarda Valentina Cappelletti –. Non siamo disponibili a deroghe o scorciatoie, né a forme di partecipazione che svuotino la funzione negoziale del sindacato". È pronta a collaborare la Uil che, guidata dal segretario generale Enrico Vizza, nei mesi scorsi aveva scritto al presidente della Regione Attilio Fontana chiedendo di "affrontare e rafforzare con linee guida regionali la contrattazione di secondo livello che in Lombardia si esercita in minima misura". Contrattazione che consentirebbe, attraverso leve e strumenti di welfare, di mitigare gli effetti del carovita.Uno strumento che, chiarisce Vizza, "non deve essere in deroga alla contrattazione collettiva nazionale ma integrativa". Un tema tecnico che, però, una volta tradotto nella realtà avrebbe effetti positivi sulle tasche dei lavoratori lombardi. La consigliera regionale di FdI Chiara Valcepina ieri ha delinato l’idea di un piano regionale con le parti sociali, le imprese e i territori per incentivare la contrattazione di secondo livello. Fratelli d’Italia propone di istituire un fondo regionale per la Contrattazione di qualità, utilizzare risorse del FSE+ e del Programma GOL, e creare una cabina di regia regionale che accompagni i territori nella costruzione di accordi su welfare, premi di risultato, formazione, stabilizzazione e benefit legati alla qualità della vita dei lavoratori. "Due sono le direttrici su cui stiamo lavorando – spiega l’assessora regionale al Lavoro Simona Tironi – da un lato il potenziamento delle competenze, dall’altro il contrasto alla carenza di personale in un contesto di disoccupazione ai minimi storici". Possibili incentivi, quindi, alle imprese che mettono in campo strumenti contro il carovita.La mozione presentata da FdI al Pirellone, però, aveva raccolto le critiche di Confcommercio Lombardia. "Il tema dell’aumento dei costi insopprimibili da parte delle famiglie e dei lavoratori – aveva spiegato l’associazione – è un tema complesso che riguarda soprattutto l’aumento degli affitti, dei costi energetici e dei carburanti, della crescita dei valori immobiliari in particolare a Milano e nelle città turistiche. Ricercare soluzioni nell’ambito della contrattazione territoriale tra parti sociali non è la via corretta, al contrario, bisogna proprio partire da una contrattazione collettiva nazionale giusta e rispettosa dei lavoratori, contrastando contratti collettivi in dumping". Contratti pirata che generano differenze retributive altissime, fino a ottomila euro annui. "Confcommercio e altre associazioni di categoria – replica Vizza – hanno detto di no al salario minino per legge, sostenendo che il salario è quello dei contratti collettivi, e non guardano alla contrattazione di secondo livello prevista degli accordi. Pensiamo che dalla Lombardia la strada da seguire sia un confronto serio su accordi territoriali o di filiera".