IVAN ALBARELLI
Editoriale e Commento

Maranza d’esportazione

Da Milano al lago di Como, una deriva sociale non più relegata alle grandi città

I maranza a Mandello del Lario

I maranza a Mandello del Lario

I maranza? Non sono una specialità milanese. Chi si era cullato nell’illusione che fosse un fenomeno tipico delle periferie delle grandi città, e chi in Lombardia sperava che il fenomeno potesse restare relegato all’area milanese e al suo hinterland, se già non l’ha fatto può uscire da questa “bolla consolatoria” leggendo quanto è successo nella tranquilla Mandello, sul lago di Como.

Dove un gruppo di maranza – giovanissimi sotto i vent’anni originari del Marocco – ha cominciato a prendere in giro la pattuglia della Polizia locale che transitava nei paraggi con sfottò e insulti. Il tutto accompagnato dal corollario che li contraddistingue: urla, musica a tutto volume dalle casse. In una parola, bordello.

La “bravata” è ovviamente finita in un video – c’era bisogno di dirlo? – che ha fatto il giro del Web, postata su tutti i profili social dei protagonisti comprensibilmente in cerca d’evasione dopo settimane passate a studiare filosofia greca e letteratura francese. Ma quel che più abbatte il morale è che quei video sui soliti Facebook, Instagram e Tik Tok hanno realizzato 60mila visualizzazioni, 500 like e 150 commenti. Questi ultimi perlopiù di condanna per le gesta del “branco”. Ma poco cambia. Torna così di nuovo la questione irrisolta di come sia possibile che non ci siano filtri o controlli su quel che si pubblica – e si commenta – sulle reti social. Nella consapevolezza che affrontarla è ormai come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.