
Razzante* Il periodo estivo è utilizzato da molte persone anche per visitare città d’arte, musei e luoghi di cultura. Da tempo,...
Razzante*
Il periodo estivo è utilizzato da molte persone anche per visitare città d’arte, musei e luoghi di cultura. Da tempo, però, sono cambiate le modalità di fruizione dei tesori artistici. Le tecnologie stanno profondamente influenzando le esperienze culturali. Ad esempio l’Intelligenza Artificiale (AI) sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel settore museale, contribuendo a rafforzare la relazione con il pubblico e a trasformare l’esperienza culturale, rendendo i musei luoghi più accessibili, immersivi e inclusivi. Uno dei principali vantaggi della digitalizzazione dei musei è la possibilità di migliorare la gestione e la valorizzazione delle collezioni; ad esempio, grazie alla catalogazione automatica è possibile riconscere e descrivere efficacemente le caratteristiche dei nuovi oggetti. Inoltre, l’AI generativa permette di creare delle guide virtuali personalizzate che accompagnano i visitatori durante il percorso, adattandosi alle esigenze di ognuno. Utilizzare l’AI nei musei contribuisce a stimolare l’attenzione, aumentare il coinvolgimento del pubblico e a rendere l’esperienza più dinamica, sviluppando nuove modalità di fruizione delle opere. Tra le applicazioni più innovative ci sono le esperienze di Realtà Aumentata e Virtuale, che permettono di ricostruire degli scenari storici, offrire informazioni aggiuntive o proporre delle interpretazioni alternative delle collezioni esposte. Inoltre, l’AI può essere utilizzata per effettuare delle analisi predittive sul possibile deterioramento dei beni, suggerendo delle misure preventive per la loro conservazione, contribuendo così a una valorizzazione più duratura delle opere. I musei rappresentano perciò spazi in cui poter sperimentare nuove modalità di utilizzo delle tecnologie, sfruttando il potenziale di queste ultime per favorire una maggiore diffusione delle conoscenze artistiche.
* Docente
di Diritto dell’informazioneall’Università Cattolica
di Milano