
Gorgonzola, l’opposizione all’attacco: "Cifre folli, non sono resti etruschi"
Casa Busca, il restauro porta allo scoperto un pavimento in cotto e canaline ottocentesche, si rivede il progetto, nuova iniezione al salvadanaio e in bilancio, 450mila euro. Saranno coperti da oneri, finanzieranno una pavimentazione rivista, modifiche progettuali assortite e un intervento di rimozione d’amianto e portano l’importo totale del progetto sul filo dei due milioni di euro. "Costi folli: non siamo mica a Venezia", l’attacco dell’opposizione: "Questo restauro è diventato un buco nero". A rispondere alle critiche, piovute a raffica durante il consiglio comunale estivo che ha ratificato i nuovi conti, l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Bolchini: "Il nuovo stanziamento è funzionale al completamento del primo lotto e alla valorizzazione ulteriore dei locali. Si sono rese necessarie modifiche che non riguardano solo i ritrovamenti. E le indicazioni, essendo lo stabile vincolato, sono arrivate dalla Sovrintendenza". Le novità sono state comunicate in seno al dibattito sugli assestamenti di bilancio. I lavori di restauro dell’antica dimora, uno dei simboli cittadini, sono iniziati ormai da mesi, preceduti da una lunghissima fase preparatoria e da un altrettanto lungo percorso partecipativo, con l’apporto di esperti. Il cantiere interessa per ora i corpi di fabbrica dell’antico edificio a sud e ad est della "Corte del Pino" e il giardino esterno.
Le imprese stanno procedendo a una revisione importante degli spazi, con l’obiettivo di trasformare la dimora in un polo culturale e d’aggregazione, con spazi per la biblioteca, una sala congressi, aree espositive, forse un bistrot. Nel corso dei primi mesi di opere, le sorprese: "Sono emersi - così la sindaca Ilaria Scaccabarozzi - un pavimento in cotto e delle canaline che risalgono ai tempi, lontani, in cui gli spazi oggetto dei lavori ospitavano le stalle della casa nobiliare". Di qui il nuovo iter: piano archeologico, revisione progettuale, un progetto di pavimentazione che consenta di mantenere quanto ritrovato e sia omogeneo di locale in locale: 450mila euro l’impennata di costi destinati ad aumentare: "Di qui a breve affronteremo il tema degli arredi". L’attacco a testa d’ariete dall’opposizione unita: "Follia - così Walter Baldi, consigliere di minoranza - . Non stiamo mica parlando di resti etruschi o nuragici. Sono canaline da stalla. Io sono senza parole". "Non vi è alcuno sperpero - tranchant Bolchini - quando si valorizza di un patrimonio pubblico. Ma questa somma non va nella sola pavimentazione. In fase di lavori è emersa l’urgenza di sistemare un soffitto a cassettoni, di apportare alcune migliorie, di rimuovere delle lastre d’amianto".