MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Record di pioggia in un solo giorno a Milano: alberi caduti e fiumi sorvegliati. Resta l’allerta

Duecento interventi dei pompieri in 24 ore. A Ponte Lambro rialimentate le case rimaste senza corrente elettrica. Dal parco l’appello dal CeAs: "Comunità sommersa, 70 sfollati"

L'albero caduto in via Solari

L'albero caduto in via Solari

Milano ancora nella morsa del maltempo. Il giorno dopo il nubifragio che ha causato l’esondazione di Lambro e Seveso resta l’allerta arancione per rischio idraulico ed costantemente attivo il Centro coordinamento soccorsi (Ccs), attivato dal Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia nella sala operativa della Protezione civile. Di nuovo pioggia incessante dal primo pomeriggio e disagi: alle 16.30 un albero è caduto in via Solari sulla rete aerea dei tram 2 e 14 costringendo a interrompere il servizio. Un’altra pianta è precipitata in via Marco De Marchi, in pieno centro (deviata la 94), e un albero pure nella roggia Vettabbia all’altezza di via Corrado II il Salico 22 "facendo da diga e trattenendo acqua e rifiuti", segnala un abitante.

La tregua insomma è durata poco, dopo il mercoledì nero che si è tradotto in "120-130 millimetri localizzati di pioggia in un solo giorno", spiega l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli su Facebook. In 24 ore sono stati oltre 200 gli interventi dei vigili del fuoco, concentrati tra il quartiere Ponte Lambro e Gessate e Bellinzago Lombardo. A Ponte Lambro, ieri mattina erano ancora in funzione i gruppi elettrogeni dei pompieri per alimentare le case senza elettricità. "Abbiamo riavuto la corrente mercoledì sera. Per me, che ho una figlia disabile, sarebbe stato un dramma altrimenti", commenta Graziella Tura, tra gli abitanti delle case popolari di via Rilke. Giovanna Salerno, invalida costretta a letto, controlla costantemente il meteo : " Io non posso muovermi, in caso di emergenza avrei bisogno di un trasferimento in una struttura adeguata".

I sacchi di sabbia per frenare le cascate d’acqua sono ammucchiati, pronti per essere risistemati in caso di necessità. "Ormai – dice Giada Di Gennaro – per noi è un’abitudine". Situazione critica per le comunità che hanno sede al Parco Lambro: il CeAs, Centro ambrosiano di solidarietà, lancia un appello: "La nostra struttura si trova sommersa da oltre un metro d’acqua e le 70 persone ospitate hanno dovuto abbandonare le loro comunità di accoglienza", spiegano gli operatori. "I danni sono al momento stimati in diverse decine di migliaia di euro". Si ripete la situazione già vissuta con l’alluvione del 2014 e si rinnova la richiesta di aiuto: "Facciamo appello alla solidarietà di tutti i milanesi". Nella zona nord invece i disagi sono stati contenuti: il Seveso, che ha rotto gli argini nel pomeriggio di mercoledì, è rientrato subito. "Per la prima volta – commenta Granelli – i quartieri attorno non hanno avuto allagamenti. La vasca di Milano (al Parco Nord, ndr ) ha trattenuto 250mila metri cubi di acqua".

Svuotata lentamente la vasca, per prepararsi a una eventuale nuova emergenza. Stesso copione per le vasche di laminazione del Lambro: "Interventi funzionali a prevenire ulteriori ondate di maltempo", comunica l’assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi, mentre continuano i botta e risposta sulla situazione vasche “mancanti“ per il Seveso: mercoledì, Granelli ha chiesto alla Regione di fare in fretta nel realizzare le strutture di Senago, Lentate e Paderno-Varedo. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, interpellato a riguardo, dice "non vogliamo polemizzare. Noi stiamo realizzando le vasche di laminazione, i cui lavori sono iniziati in ritardo non per colpa nostra ma per una questione legata a decisioni sulle quali il territorio non riusciva a trovare una sintesi". Ma Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale, evidenzia che "in un anno sono state tagliate risorse destinate alla tutela ambientale peri al 60% rispetto all’anno precedente" e ribadisce "l’importanza di realizzare le vasche di Senago, Lentate e Paderno su cui Regione è in pesante ritardo".