Milano, 30 novembre 2024 – Non ci saranno alla fiaccolata di stasera, organizzata dagli amici per chiedere “verità e giustizia” e rilanciata sul web anche da centri sociali e realtà antagoniste. I familiari e la fidanzata di Ramy Elgaml, il diciannovenne egiziano morto nello schianto del TMax in fuga dai carabinieri, diserteranno la manifestazione che partirà stasera alle 19 da piazzale Gabrio Rosa per concludersi in via Ripamonti angolo via Quaranta, all’incrocio in cui il ragazzo ha perso la vita alle 4 di domenica.
Il papà
“Quando benediremo Ramy, andremo al cimitero. Se vogliono fare una fiaccolata non c’è problema, ma noi siamo lontani da questa cosa, restiamo a casa – ha chiarito Yehia Elgaml –. Ho mandato un messaggio per questi ragazzi che fanno casino: ho detto basta violenza, non accendete fuochi nelle strade perché Ramy non vuole questa cosa”.
Il papà del ragazzo, che ha spiegato che il figlio verrà “sepolto in Italia”, si è recato ieri mattina in piazzale Gorini, negli stessi minuti in cui è iniziata l’autopsia sul cadavere del diciannovenne all’Istituto di medicina legale. Stando ai primi esiti, Ramy è morto sul colpo: nell’impatto successivo alla scivolata del TMax, ha riportato un gravissimo trauma all’emitorace sinistro, la frattura della colonna vertebrale in più punti e la dissezione dell’arteria aorta, che ha generato un’emorragia interna che non gli ha lasciato scampo.
La dinamica
Resta da capire se Ramy si sia schiantato sul marciapiedi o più verosimilmente contro il palo del semaforo, che poi gli è finito addosso quando la prima auto del Radiomobile che tallonava il motorino l’ha abbattuto in frenata. Il pm Marco Cirigliano ha disposto ulteriori accertamenti, e di conseguenza non è stato ancora dato il nulla osta per la restituzione del corpo alla famiglia e la celebrazione dei funerali.
Nel fascicolo per omicidio stradale, la Procura ha iscritto sia il vicebrigadiere trentasettenne al volante dell’auto che inseguiva a distanza ravvicinata sia il ventiduenne tunisino alla guida dello scooter, Fares Bouzidi, che ieri si è risvegliato dal coma dopo un delicato intervento chirurgico al San Paolo: perizie e accertamenti tecnici dovranno stabilire se i due veicoli siano entrati in contatto, visto che le immagini delle telecamere non chiariscono i dubbi.
Ieri sera è andato in scena, nella sostanziale indifferenza di un Corvetto blindato dalla polizia, il presidio organizzato dalla Lega per ribadire la vicinanza “alle forze dell’ordine” e cancellare simbolicamente una delle scritte anti-divise dalla facciata del mercato comunale di piazzale Ferrara. “Dal sindaco Sala i soliti slogan su accoglienza e immigrazione”, l’attacco dell’eurodeputata lumbard Silvia Sardone.