Ore 3.30 di ieri, siamo in via Farini. Un vicebrigadiere e un carabiniere scelto del Radiomobile, in pattuglia nella zona di corso Como, incrociano un TMax nero: in sella ci sono due ragazzi. Le prime informazioni dicono che i due militari si insospettiscono perché il conducente indossa una sorta di passamontagna sotto il casco; a quel punto, decidono di fermare lo scooter Yamaha per un controllo, ma il motociclista accelera per allontanarsi. Parte l’inseguimento per le vie del centro: il ventiduenne tunisino alla guida, che poi si scoprirà essere senza patente, inizia a imboccare strade nel senso opposto rispetto a quello correttamente percorso dagli altri veicoli.
Il Tmax tallonato dalla Giulietta nera sfreccia contromano nel tunnel di Porta Nuova che collega la stazione Garibaldi a viale della Liberazione, passando davanti ai militari impegnati come ogni weekend nel servizio di controllo anti-alcol con il laboratorio medico forense (alla fine saranno 16 le denunce per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti). Nella folle corsa, il motorino percorre sulla carreggiata sbagliata anche via Gioia e lo strettissimo corso Como, a quell’ora battuto dal popolo della movida notturna. Da lì la scena si sposta in via Fatebenefratelli, che il veicolo percorre contromano lasciandosi a sinistra la Questura.
Dopo una ventina di minuti, il TMax è in via Ripamonti: il passeggero non indossa il casco, che avrebbe perso durante la fuga. Il motorino scivola sull’asfalto all’incrocio con via Quaranta: nell’impatto col marciapiedi, il ventenne viene disarcionato dalla sella e va a sbattere violentemente contro la struttura di sostegno alla base dell’insegna del distributore di benzina d’angolo; poi, stando a quanto risulta, gli cade addosso il palo del semaforo, urtato pure dalla macchina del Radiomobile. I colpi alla testa di Ramy (sprovvista di protezioni) sono devastanti: il trasporto d’urgenza al Policlinico non basta a salvargli la vita.
Anche i due carabinieri, 37 e 38 anni, verranno a loro volta accompagnati in ospedale per un controllo medico. Gli amici del ragazzo arrivano poco dopo sul luogo dell’incidente, per poi spostarsi con i parenti al pronto soccorso di via Sforza: sono minuti molto complicati da gestire, servirà l’intervento delle forze dell’ordine per tenere sotto controllo la situazione. Il conducente (senza patente) del TMax, precedenti come la vittima per droga e reati contro il patrimonio, viene ricoverato al San Carlo: non è grave, e a valle degli accertamenti investigativi viene arrestato per resistenza. In tasca ha una catenina spezzata, mille euro, uno spray al peperoncino e un coltello a serramanico: collanina, soldi e lama fanno istintivamente pensare al bottino di un furto o di una rapina, ma in assenza di denunce e riscontri immediati non gli sono stati al momento contestati altri reati.
La parte di indagine sull’incidente è materia per i ghisa del Radiomobile, che fino all’alba studiano segni sull’asfalto e traiettorie per ricostruire con esattezza la dinamica. Al setaccio le immagini delle telecamere, che potrebbero aver immortalato le fasi finali dell’inseguimento: quei filmati devono aiutare, tra le altre cose, a sciogliere possibili dubbi su un eventuale contatto tra i due veicoli prima che lo scooter uscisse di strada. In ogni caso, il ventiduenne sarà chiamato a rispondere anche di omicidio stradale e di guida senza patente.