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Il patrimonio di Giorgio Armani: le proprietà, gli eredi e il dettagliatissimo testamento olografo dello stilista

Il ruolo della Fondazione Armani sarà decisivo nel controllo della Spa. Tra i beni immobiliari le case di Milano, Pantelleria, Forte dei Marmi, Saint Moritz, Parigi, Saint Tropez e la tenuta nell’Oltrepo. Un tesoro complessivo da oltre 10 milliari di euro

Il patrimonio di Giorgio Armani: le proprietà, gli eredi e il dettagliatissimo testamento olografo dello stilista

Si dovrà attendere ancora qualche giorno prima che il testamento di Giorgio Armani venga aperto. Si tratta di tempi tecnici o, per meglio dire, burocratici. Il documento che ancora manca è il documento per riassunto dell’atto di morte: lo deve redigere il Comune di Milano, dove lo stilista 91enne è morto il 4 settembre.

Giorgio Armani, morto giovedì scorso a 91 anni, in uno scatto di qualche anno fa
Giorgio Armani, morto giovedì scorso a 91 anni, in uno scatto di qualche anno fa

I tempi

Solitamente occorrono 2 settimane circa ma vista l’importanza del defunto è molto probabile che gli uffici di Palazzo Marino, dove le bandiere sventolano a mezz’asta in segno di lutto, accorcino l’attesa. Questioni di pochi giorni, dunque. Celebrati i funerali dello stilista, che è stato tumulato nella sua Rivalta, il notaio milanese Elena Terrenghi attende dunque l’ultimo passaggio formale prima di procedere alla pubblicazione del testamento di Armani.

Il testamento olografo

Un testamento olografo, cioè scritto di proprio pugno dallo stilista, senza testimoni e depositato presso lo studio notarile sotto custodia di un pubblico ufficiale. Tale scelta ha consentito allo stilista di modificare le proprie volontà nel tempo, mantenendo il pieno controllo sulle disposizioni per il futuro. Un controllo che Armani ha voluto esercitare con puntualità e pragmatismo, disciplinando in ogni aspetto il piano di successione, come a non voler lasciare zone d’ombra. 

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Lo stilista Giorgio Armani in una immagine del 10 novembre 2011

Gli eredi

Non avendo figli e dunque in assenza di “quote legittime”, Re Giorgio ha potuto disporre interamente del proprio patrimonio che Forbes ha valutato tra gli 11 e i 14 miliardi di dollari. Chi sono dunque gli eredi nominati dall’imprenditore piacentino? Certamente, il compagno e braccio d’estro Leo Dell’Orco, che gli è sempre rimasto vicino, le nipoti Silvana e Roberta Armani, l’altro Andrea Camerana: tutti con ruoli importanti manageriali nell’azienda di famiglia. A loro del resto spetterà il compito di gestire l’impero della moda.

Giorgio Armani, Alessia Aquilani (in arte Alexia) e Andrea Camerana
Giorgio Armani al matrimonio di Alessia Aquilani (in arte Alexia) e il nipote Andrea Camerana

La fondazione

Un ruolo chiave tra i beneficiari lo avrà la Fondazione Armani, una sorta di cassaforte non solo finanziaria del gruppo perché ha il compito di tutelare lo stile di impresa del fondatore: investimenti adeguati, cautela nelle acquisizioni, gestione finanziaria equilbirata, reinvestimento degli utili, almeno 5 prima di un’eventuale quotazione in Borsa.

Chiusi per lutto i punti vendita nel pomeriggio del funerale di Giorgio Armani
I punti vendita Armani chiusi per lutto: il gruppo fattura 2,4 miliardi di euro e contra 8.700 dipendenti

 La Fondazione formalmente controlla solo l’0,1% della Giorgio Armani Spa ma grazie un sistema studiato nel dettaglio di azioni speciali muove il timone dell’impresa. Il cda della Fondazione Armani – nel cui consiglio siedono Leo Dell’Orco, Rosanna, Silvana, Roberta Armani, Andrea Camerana, il banchiere Irving Bellotto e  Federico Marchetti, ad di Yoox – ha di fatto il potere di nominare il presidente e l’ad dell’azienda.  

Le proprietà immobiliari

In gioco non c’è solo il controllo di una società con 8.700 dipendenti e 2,4 miliardi di fatturato ma un patrimonio immobiliare che comprende tra l’altro la villa a Pantelleria, la residenza estiva a Forte dei Marmi, dove si trova anche il locale La Capannina acquistato di recente, la casa milanese di via Borgonuovo, Villa Rosa nell’Oltrelpò Pavese e altre residenze a Saint Moritz, Parigi e Saint Tropez. Senza contare le opere d’arte.