ROBERTA RAMPINI
Cronaca

‘Ndrangheta a Rho, stangata sul clan Bandiera

Avevano ricostruito la “locale”. La pena più severa (16 anni e 8 mesi) per Cristian, il figlio del boss Gaetano arrestato un anno fa insieme ad altre 46 persone

Uno dei frame dell'Operazione della Dda dell'anno scorso

Uno dei frame dell'Operazione della Dda dell'anno scorso

Rho, 14 novembre 2023 – È stato condannato a 10 anni e 10 mesi Gaetano Bandiera, 75 anni, uno degli storici boss della ‘ndrangheta in Lombardia, arrestato un anno fa termine di un’indagine della Squadra mobile milanese e del pm della Dda Alessandra Cerreti, che aveva portato in carcere 47 persone.

Nel processo con rito abbreviato il gup di Milano Anna Magelli, riconoscendo l'imputazione di associazione mafiosa contestata dal pm, ha assolto gli imputati dall'accusa di associazione finalizzata al narcotraffico, condannando per singoli episodi di spaccio. Per Gaetano Bandiera, difeso dall’avvocato Amedeo Rizza, la Procura aveva chiesto 16 anni ed è arrivata una condanna a 10 anni e 10 mesi, è stato assolto da alcuni capi di imputazione tra i quali la falsa invalidità con cui, secondo l'accusa, sarebbe riuscito in passato ad ottenere il differimento di una precedente pena e ad uscire dal carcere simulando "difficoltà motorie".

Il boss, secondo quanto ricostruito dalle indagini, dopo aver scontato la condanna definitiva a seguito del blitz Infinito del 2010, era riuscito a ricostruire la 'locale di Rho'. Era stato lui stesso a dirlo, nel corso di una telefonata nel marzo 2021. Non sapeva di essere intercettato, manteneva i rapporti con gli altri vertici della ‘ndrangheta in Lombardia e diceva: “La legge è tornata, la 'ndrangheta è tornata a Rho”. Guido Bandiera insieme al figlio Cristian, 46 anni, aveva ripreso il controllo del territorio sia con arcaici metodi intimidatori, come "teste di maiale" lasciate fuori dalle porte, ma anche col "pizzo", traffici di cocaina, armi e con la più moderna "vocazione imprenditoriale". Per il figlio Cristian è arrivata una condanna a 16 anni e 8 mesi (chiesti 18), è stato assolto da una decina di imputazioni.

Caterina Giancotti, 46 anni, la donna del gruppo, ritenuta "braccio destro" di Cristian nella direzione della cosca, è stata condannata a 9 anni e 5 mesi, ma in continuazione con una precedente condanna a 2 anni e 10 mesi. Formalmente estranea a circuiti criminali, con la sua tempra era riuscita a guadagnarsi la stima del clan. La sua posizione è stata riqualificata da presunto vertice, assieme agli altri, della cosca a 'partecipe' dell'associazione mafiosa.

Un altro imputato, Antonio Procopio, è stato condannato a 13 anni e 11 mesi, mentre per Davide Orlando, per il quale erano stati chiesti 9 anni, è arrivata una condanna ad un anno e 4 mesi con l'assoluzione dall'associazione per narcotraffico.

Per Alessandro Furno è arrivata l'assoluzione dal traffico di droga e dall'associazione mafiosa ed è stato condannato a 3 anni e 2 mesi. Il “nucleo familiare Bandiera”, tra l'altro, su domanda di Cristian, aveva anche 'richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza' nell'agosto del 2020. Arrestato un anno fa, lo scorso giugno, Gaetano Bandiera, su istanza del difensore, era stato scarcerato con concessione dei domiciliari per curarsi.