
Su Instagram il video di un giovane che si è lanciato dal grattacielo del Pirellino per avere visibilità. Tra i precedenti, “train surfing“ aggrappati al metrò, passeggiate sul Duomo e in cima all’Arco della Pace .
Dalle passeggiate – con selfie – in cima ai monumenti senza reti di protezione al “train surfing“, che consiste nell’aggrapparsi a un treno in movimento e a restare lì, in piedi, surfando in bilico sui binari il più a lungo possibile. Dalle scalate ai grattacieli ai lanci con paracadute. Sempre senza permesso. Sono alcune delle sfide folli riprese con i cellulari e pubblicate sui social da giovanissimi. Per un pugno di like. Rischiando la vita e alzando ogni volta l’asticella del rischio. L’ultima “challenge“, sfida, è comparsa ieri notte su Instagram: un volo col paracadute dal Pirellino, ex palazzo di uffici comunali, a Porta Nuova, al centro di una riqualificazione. Non si sa a quando risalga l’intrusione di un gruppo di ragazzi che scala dall’interno il palazzone. Poi, dalla cima, uno si butta volando tra le torri, in via Melchiorre Gioia, e aprendo il paracadute. Tutto immortalato e postato. "Siamo di fronte a un’inquietante deriva comportamentale – commenta Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi –. C’è un vuoto normativo, legato alla difficoltà del legislatore di stare al passo con la realtà e di saperne interpretare i cambiamenti per trovare contromisure adeguate e deterrenti tempestivi". Poco più di un mese fa c’era stato il caso del “train surfing“ per la prima volta nel metrò milanese: due ragazzi con i volti coperti sono saliti sul retro di una carrozza della metropolitana dall’esterno, a una fermata della linea verde verosimilmente tra Cimiano e Cascina Gobba, e lì sono rimasti, ancorati ad appigli, quando il treno è ripartito. Il sospetto è che siano gli stessi che avevano scalato l’Arco della Pace, lo stadio di San Siro e la torre di via Masaccio.
Sono numerose anche le imprese dei climber solitari: a novembre, un giovane aveva passeggiato sulla cupola di San Carlo al Corso, a quasi 37 metri di altezza. Mentre lo scorso anno, tra il 20 e il 21 maggio 2024, il valtellinese Dedelate (destinatario di un avviso orale emesso dal questore di Sondrio lo scorso febbraio) , era riuscito a salire sulla guglia maggiore di notte e a scattarsi foto con la Madonnina. Tra i monumenti “espugnati“, anche San Siro, il Castello sforzesco e il Teatro Ariston.