MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, ciclista schiacciata contro un palo: "Io, miracolata, l’ho vista a terra"

Corso XXII Marzo, grave una ucraina di 43 anni. Parla una testimone che era appena scesa dal ciclomotore. Terzo incidente in tre giorni. Lutto per Francesca Quaglia travolta da un camion: "Evento in sua memoria"

Smart si ribalta e schiaccia ciclista contro un palo

Smart si ribalta e schiaccia ciclista contro un palo

Un’auto svolta a tutta velocità in corso XXII Marzo da una via laterale. Prende in pieno un cordolo, si ribalta e investe una ciclista che finisce schiacciata tra un palo della segnaletica e il marciapiedi. Una donna ucraina di 43 anni, soccorsa all’ospedale Niguarda con fratture multiple e lesioni. Ieri sera era ancora in sala operatoria in prognosi riservata. Ed è il terzo grave incidente in tre giorni: il giorno prima ha perso la vita un’altra ciclista, Francesca Quaglia, di 28 anni, falciata a un camion in viale Caldara a Porta Romana. Mentre lunedì è toccato all’anziano Nicola Zezza, ottantanovenne, travolto da un taxi mentre attraversava a piedi via Pecorari in pieno centro.

«Ho sentito il botto, ho visto la macchina volare e atterrare a pochi metri dal negozio. Io ero proprio dentro la vetrina", racconta una commessa di “Roberto Leon“. Accanto a lei Claudia Camelia, cliente, che aveva appena varcato la porta del negozio insieme al compagno. "Mi sento una mircolata", dice. Perché è scesa dalla sella pochi secondi prima che la moto venisse abbattuta come il palo della segnaletica nell’atto finale dell’incredibile carambola. "Io e mio marito ci siamo salvati per un soffio. Avremmo potuto finire noi, a terra. Quello che ho visto è terribile: la ragazza in quelle condizioni, sofferente, incastrata sotto il palo piegato; i due anziani intrappolati dentro l’auto capovolta". La moto, una Bmw F900R, non parte più. "Ma è il minimo. Lo sottolineo per far capire quanto è stato tremendo il colpo. Ero di spalle, ancora con il casco in testa. Ho sentito un botto fortissimo e mi sono girata. Poi sono sbiancata. Sono scioccata, mi ci vorrà del tempo per riprendermi. Ma sono salva. Il mio pensiero è per la ciclista investita: deve farcela. Anche io utilizzo spesso la bici e pure il monopattino, non posso non immedesimarmi e chiedere più sicurezza per tutti gli utenti deboli dellla strada".

La dinamica è ancora da accertare ma dalle prime ricostruzioni della polizia locale sembra che la Smart, guidata da una donna di 73 anni e con a bordo anche un anziano di 78, abbia svoltato a destra da via Camillo Hajech immettendosi a tutta velocità in corso XXII Marzo poco prima delle 12.30, a pochi metri da viale Piceno. Durante la manovra avrebbe però urtato un cordolo, ribaltandosi e centrando la ciclista che stava pedalando sul controviale in direzione centro, percorribile da tutti i mezzi, ed è rimasta schiacciata tra l’auto e un palo della segnaletica sul marciapiedi. Danneggiata pure la balaustra metallica a protezione dei pedoni. Immediato l’arrivo dei vigili del fuoco per liberare i feriti, sia la quarantatreenne e sia gli anziani, poi accompagnati al Policlinico in codice verde. La donna è stata invece trasportata d’urgenza al Niguarda. Un incidente che ricorda quello che lo scorso 1° agosto ha spezzato la vita di Karl Nasr, diciottenne: stava aspettando di attraversare la strada, in viale Umbria all’altezza di via Colletta, quando è stato travolto all’apice di una carambola tra due auto, investito da un’Audi RS7 e poi schiacciato contro un palo della luce.

E mentre Milano incrocia le dita per l’ennesima ciclista investita, piange Francesca Quaglia. Traduttrice dalle lingue scandinave, lavorava nel bar de “Il Cinemino“ di via Seneca a Porta Romana. "Aveva appena firmato il nuovo contratto e avrebbe ricominciato mercoledì. Era molto scrupolosa ed eravamo preoccupati del fatto che martedì non si fosse fatta sentire. Poi un suo amico ci ha chiamato e abbiamo saputo", spiegano dal Cinemino. "Capiva subito le persone che aveva di fronte e consigliava il film o il libro adatto. Organizzeremo qualcosa in suo onore insieme ai suoi amici: Franci ci resterà nel cuore".