Ciclista di 28 anni travolta e uccisa da un camion, sei morti in pochi mesi: da ottobre obbligo sensori

La ridotta visuale dei mezzi pesante incide sugli incidenti in città. Per questo il Comune ha imposto l’obbligo di sensori anti-angoli cieci in Area B e Area C

Francesca Quaglia, la giovane di 28 anni travolta e uccisa in bicicletta da un autocarro in viale Caldara, a Milano, è la sesta ciclista in pochi mesi che perde la vita a causa di un mezzo pesante. Secondo il racconto di una testimone, la donna è rimasta agganciata alla parte laterale del mezzo, provando inutilmente a colpire la fiancata: la ridotta visuale alla guida del mezzo pesante, in altre parole, ha influito sulla tragedia. È ormai chiaro da tempo che gli angoli ciechi hanno un impatto significativo sull’incidentalità stradale nei centri abitati. La maggioranza dei decessi sulle strade di Milano riguarda ciclisti e pedoni.

Per questo, da ottobre, nell'Area B e nell’Area C del capoluogo lombardo – ovvero nel centro città – saranno obbligatori per tutti gli autocarri i sensori di rilevamento di pedoni e ciclisti in prossimità della parte anteriore del veicolo e sul lato del marciapiede. Questi sensori anti-angolo cieco emettono un segnale di allerta che segnala il pericolo e, secondo le sperimentazioni effettuate in altre città europee, riducono l’incidentalità.

Francesca Quaglia lavorava come traduttrice di inglese e svedese per delle case editrici, ed era originaria di Medicina (Bologna).

La bicicletta della ciclista di 28 anni travolta e uccisa da un camion in viale Caldara a Milano (Ansa/Paolo Salmoirago)
La bicicletta della ciclista di 28 anni travolta e uccisa da un camion in viale Caldara a Milano (Ansa/Paolo Salmoirago)

Ciclisti vittime dei camion nel 2023

Sono molte le vittime in bicicletta che in questi mesi hanno riempito la cronaca e provocato proteste e sit-in da parte dei ciclisti di Milano. A Novembre, Silvia Salvarani, di appena 20 anni, è stata trascinata da una betoniera sui Bastioni di Porta Nuova. A febbraio, Veronica Francesca D’Incà, mamma di 38 anni, era stata investita all’angolo tra Loreto e viale Brianza: alla sua morte la zona è stata bloccata da centinaia di ciclisti in protesta.

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Il 20 aprile è rimasta vittima di un incidente Cristina Scozia, di 39 anni, anche lei mamma di una bambina di 6 anni: è stata travolta da una betoniera in via Francesco Sfroza. L’8 maggio a perdere la vita è stato Li Tianjiao, ucciso a 55 anni da un mezzo pesante in via Comasina mentre andava a lavoro in bicicletta. L’ultima vittima, il 22 giugno scorso, è stata Alfina D’Amato, una ciclista di 60 anni travolta – anche lei – da una betoniera in piazza Francesco Durante, non lontano da piazzale Loreto, quartiere Casoretto. Lasciava un figlio di 14 anni.

Obbligo di sensori anti-angolo cieco

Da domenica 1° ottobre entrano in vigore le norme che prevedono l’obbligo dei sensori di rilevamento di ciclisti e pedoni. 

La delibera del Comune di Milano prevede che "dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, i veicoli M3 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere e massa massima superiore a 5 tonnellate) ed N3 (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 12 tonnellate) potranno circolare in Area B solo se dotati di sistemi di rilevamento della presenza di pedoni e ciclisti in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede e di emettere un segnale di allerta nonché di apposito adesivo che segnala il pericolo dovuto all’angolo cieco”.

I veicoli che hanno già acquistato le apparecchiature di rilevamento ma non ne sono ancora dotati potranno circolare fino all’installazione del dispositivo e comunque non oltre il 31 dicembre 2024.

Per tutti i veicoli – specifica il Comune – “sarà comunque necessario aver apposto l’adesivo di segnalazione della presenza dell’angolo cieco, il cui scopo è richiamare l’attenzione di pedoni e ciclisti sulla pericolosità di affiancarsi in aree in cui il guidatore non riesce a individuarli”. I veicoli M2 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 tonnellate) e N2 (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 tonnellate ma non superiore a 12 tonnellate) dovranno adeguarsi dal 1° ottobre 2024, con la medesima possibilità di deroga non oltre il 31 dicembre 2025.

Le cause più frequenti di incidenti

Circa due terzi degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli, il 25% riguarda veicoli isolati e solo uno su dieci consiste nell’investimento di pedoni. Le cause più frequenti tra veicoli in marcia – si legge nel rapporto della Regione Lombardia – “sono il mancato rispetto della distanza di sicurezza e la guida distratta (15,5%), seguiti dal mancato rispetto della precedenza (14,6%), il mancato rispetto dello stop (8,8%) e l’eccesso di velocità (8%)”.

“Per quanto riguarda gli incidenti tra veicoli in marcia e pedoni, la maggior parte (41,6%) avviene a causa della mancata precedenza da parte del veicolo in corrispondenza di attraversamenti pedonali”. Ma sono frequenti anche i casi in cui il pedone attraversava la strada fuori dalle strisce (13,2%) o camminava in mezzo alla carreggiata (4,8%).

È interessante osservare le fasce orarie interessate dai decessi. Infatti, benché la maggior parte degli incidenti avvengano negli spostamenti tra casa, lavoro e scuola – soprattutto tra le 17 e le 18 – il picco di incidenti mortali si verifica di notte, tra le 22 e le 6, con indici di mortalità che raggiungono il massimo alle ore 4.