
Alessandro Marco Possati, 42 anni, fondatore e titolare della casa di produzione Illumina Film, uno dei due arrestati a Milano per violenza sessuale
MILANO – La prima ragazza che ha sporto denuncia, a giugno del 2024, aveva risposto a un annuncio su Telegram da parte di una “clinica medica online” che cercava attori per video didattici. Lei, alle spalle studi in recitazione a Milano, ha risposto ed è stata attirata in una trappola, in uno studio in via Francesco Sforza, nel cuore di Milano. Si è trovata da sola con due uomini, che l’hanno costretta a spogliarsi e subire abusi sessuali, “bloccata dalla paura” e “incapace di reagire”. Altre attrici e modelle sono state attirate con la promessa di un compenso da 150 a 500 euro per comparire in video necessari per pubblicizzare la clinica o per “ricerche mediche”.
Con il pretesto di simulare visite ginecologiche, venivano sottoposte a violenze sessuali, filmate e fotografate. Secondo le accuse sono 135 le ragazze che, dal 2016, rispondendo agli annunci online sarebbero finite al centro dei tentativi di adescamento di un medico radiologo in pensione che si spacciava per ginecologo, il 71enne Antonio Cirla, e il 42enne Alessandro Marco Possati, che nella messinscena recitava la parte del “cameraman”: almeno sei giovani si sono sottoposte alle false visite, subendo abusi in tre casi protratti per più di un incontro.
Chi è Alessandro Marco Possati
Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale, nell’ambito delle indagini dei carabinieri coordinate dal pm di Milano Antonio Pansa e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella. Possati, nato negli Usa e residente a Venezia, risulta fondatore e titolare di una casa di produzione, Illumina Film, che, secondo la presentazione sul sito della Veneto Film Commission, dal 2012 crea “contenuti video emozionali e immersivi per clienti di alta fascia, spaziando dalla comunicazione aziendale alla documentaristica per musei e istituzioni culturali”. Un imprenditore, con contatti nel mondo del cinema, attivo in chat che fanno emergere inquietanti scenari sulla diffusione dei video realizzati a Milano, nei locali di una società (estranea ai fatti) che offre a professionisti studi medici “chiavi in mano“ e in sharing. Spazi che i due affittavano presentando documenti falsi.
Le chat di Telegram e la pornografia clinical
Dalle analisi di smartphone e pc sequestrati, è emerso che Possati partecipava a chat Telegram che riuniscono fruitori di pornografia “clinical“, in cui “scambia materiale pornografico da lui realizzato”. Il gip Mattia Fiorentini, nell’ordinanza con cui ha disposto i domiciliari, evidenzia “non solo il pericolo ma la certezza” che i due indagati “laddove non arginati dalla sottoposizione a una misura cautelare personale perseverino nelle condotte delittuose”.
I falsi nomi da donna per adescare le ragazze
Cirla e Possati, secondo le accuse, agivano “in maniera seriale, da anni, per adescare ragazze e indurle a girare, a loro insaputa, video di carattere pornografico”. Ragazze “adescate con l’inganno”, anche perché “i due uomini si palesavano nelle email di invito con generalità femminili” e dicevano che nella clinica sarebbero state presenti dottoresse. “Al posto di due donne mi sono ritrovata sola con due uomini di cui non conoscevo nemmeno il nome – ha raccontato agli inquirenti una delle ragazze –. Mi sentivo incapace di reagire in quanto bloccata dalla paura”.