ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Marciapiedi sbriciolati a Milano, pedoni costretti allo slalom: "Tra buche e ostacoli caviglie sempre a rischio"

Cavità, avvallamenti, "rattoppi", dislivelli dell’asfalto: camminare per le vie del capoluogo lombardo è diventato un pericoloso azzardo. E il problema c’è sia in centro che in periferia

MILANO – Buche, avvallamenti, "rattoppi", dislivelli dell’asfalto, cedimento dei cordoli, grate che sporgono. Fenomenologia dei marciapiedi dissestati che si scovano camminando in periferia – fra Lorenteggio, via Padova, San Siro – ma pure nella centralissima Porta Ticinese. Le superfici malmesse sono una minoranza lungo i chilometrici percorsi riservati ai pedoni, ma in grado di fare (molto) male. Dossi e fenditure rappresentano infatti un’insidia per i camminanti di ogni età: basta un attimo di distrazione perché si verifichino perdite d’equilibro, col corollario di storte, cadute e infortuni. Crateri e dislivelli sono una trappola ancora più pericolosa per i disabili in carrozzina – le cui ruote possono "incagliarsi" fino a provocare il ribaltamento del mezzo – come per gli anziani, a rischio di frattura del femore. "Di fronte al mio negozio, al civico 137 di via Lorenteggio, il marciapiede ha ceduto, abbassandosi in alcuni punti fino a 3 centimetri, e si è inclinato, quindi è facile perdere l’equilibrio e rovinare a terra. Il nostro palazzo ha dovuto sostituire il basamento in marmo e aggiustare le due grate divelte che separano la sede stradale dai locali sotterranei. Nel quartiere circola l’ipotesi che il danno sia stato provocato dal passaggio della talpa per la tratta Ovest della linea blu dopo il 2018: se fosse vero pretendiamo dei risarcimenti" scandisce Massimo Monti, presidente di Asselor, l’associazione dei commercianti di via, e responsabile di "Kasanova" di via Lorenteggio, che ha denunciato più volte le criticità nel corso delle riunioni legate ai cantieri per la nuova M4. "Ad oggi siamo riusciti a strappare solo promesse vaghe". Un altro punto critico sull’asse è di fronte al civico 50, nei pressi di un noto store di abbigliamento. "Le suole inciampano sulle grate che sporgono, specie all’imbrunire" dice Monti. "Io mi sono slogata la caviglia" aggiunge la dipendente di una pasticceria vicina.

Marciapiedi dissestati a Milano, in Via Lorenteggio
Marciapiedi dissestati a Milano, in Via Lorenteggio

Sul piede di guerra c’è anche un gruppo di residenti nel tratto cieco di via Padova, all’altezza dei civici 102-104, a ridosso del cavalcavia ferroviario, che da anni denuncia, oltre a problemi di sicurezza, il fatto che il vicolo risulti "essere incredibilmente ancora senza illuminazione pubblica, senza marciapiede, senza cestini della pattumiera, in uno stato di dissesto fatto di buche e allagamenti" si legge nella petizione all’Amministrazione comunale lanciata nel 2021. "L’asfalto è ancora “crivellato“ e c’è pure una grata da sistemare. Chiediamo che nel progetto di rigenerazione urbana dell’arteria sia incluso anche il nostro tratto" spiega un residente. Ancora: in via Sambuco, in Porta Ticinese, il massiccio cordolo in antica pietra, all’altezza dell’ufficio postale, è sprofondato di qualche centimetro.

“È successo circa due mesi fa, l’avvallamento è segnalato con nastro a terra ma aspettiamo ancora l’intervento degli operai del Comune" riferisce il custode dello stabile. Altri marciapiedi sconnessi si vedono in piazzale Segesta, all’altezza della scuola d’italiano Itama, a causa di radici degli alberi che ingrossano a tradimento l’asfalto, e in piazzale Selinunte per dei "rattoppi". "Un problema ma non il più grave di zona San Siro" la glossa di uno storico negoziante del quartiere.