REDAZIONE MILANO

"Maggioranza debolissima. A settembre sul Meazza resa dei conti Sala-dem"

Riccardo Truppo, capogruppo di FdI in Consiglio comunale, come giudica le ultime mosse del sindaco Giuseppe Sala e dalla sua...

Riccardo Truppo di Fratelli d’Italia

Riccardo Truppo di Fratelli d’Italia

Riccardo Truppo, capogruppo di FdI in Consiglio comunale, come giudica le ultime mosse del sindaco Giuseppe Sala e dalla sua maggioranza?

"Le parole del sindaco Sala e dei partiti della maggioranza in Consiglio comunale mi sono parse un’ostentazione di sicurezza che però hanno mostrato solo la debolezza della Giunta e del centrosinistra. Oltretutto le ultime scelte fatte dal sindaco sono contraddittorie".

A quali si riferisce?

"In aula si è parlato di garantismo e di giustizialismo. Ma alla fine Sala e la sua maggioranza avrebbero dovuto dire all’assessore Tancredi “non ti dimettere“. Se sono veramente garantisti, avrebbero dovuto esserlo anche nei confronti di Tancredi, che invece è stato invitato a dimettersi. L’ormai ex assessore ha segnalato con amarezza proprio questo nel suo intervento in Consiglio: si è sentito scaricato. Invece il sindaco Sala si è politicamente autoassolto".

Sempre a proposito di garantismo e di giustizialismo, però, il presidente del Senato e fondatore di FdI Ignazio La Russa chiede le dimissioni di Sala. Ma il sindaco è semplicemente indagato...

"La nostra richiesta di dimissioni di Sala e della sua amministrazione non è nata dopo l’inchiesta della magistratura, ma prima. Almeno per tre volte, alla luce delle nostre valutazioni politiche, abbiamo chiesto un passo indietro al sindaco. Il presidente del Senato ha osservato che, visto che le dimissioni le chiedevamo già prima, l’aggravarsi della situazione provocata dall’inchiesta della magistratura non può di certo farci cambiare idea".

Perché continuate a chiedere le dimissioni del primo cittadino?

"Perché Milano sta implodendo. La speculazione spinta segnalata dai magistrati rappresenta un grave problema della nostra città, in cui non contano più le relazioni umane ma solo i numeri. Inoltre i servizi per i cittadini peggiorano: l’anno scorso ci sono state 400 mila corse in meno dell’Atm. Milano funziona solo in centro. Le periferie sono abbandonate".

Come valuta, invece, la nomina temporanea della vicesindaco Anna Scavuzzo come assessora all’Urbanistica?

"Un’altra dimostrazione di grandissima debolezza da parte dell’amministrazione di centrosinistra. La Scavuzzo all’Urbanistica può garantire solo lealtà politica, non competenza, a Sala. Poi l’espressione “assessore temporaneo“ mai si era sentita. La situazione complessiva, al contrario, suggerirebbe di individuare in fretta una figura autorevole in grado di affrontare i temi dell’urbanistica cittadina. Anche perché le conseguenze negative sulla città sono già evidenti".

Quali conseguenze?

"I grandi investitori hanno cambiato direzione e non puntano più su Milano. Stanno fuggendo da un territorio che, dal punto di vista delle regole urbanistiche, è completamente fuori controllo".

FdI è intervenuta varie volte, nei mesi scorsi, sul tema dell’urbanistica, proponendo soluzioni per uscire dallo stallo. Sono ancora valide a suo parere?

"Ad ogni giro di boa del caos urbanistica, sia FdI sia l’opposizione di centrodestra in Comune si sono presentati con proposte che avrebbero potuto rilanciare lo sviluppo della città. Ad esempio l’utilizzo della giustizia riparativa e la costituzione di un fondo di garanzia da 150 milioni di euro. Lo scorso dicembre abbiamo proposto noi queste misure e sono state bocciate dal sindaco. Misure che però, lo scorso marzo, sono state rilanciate dalla Giunta negli incontri con la Procura. Proposte che peraltro rischiano di essere ormai fuori tempo massimo".

La delibera sul progetto del nuovo stadio a San Siro, intanto, è stato rinviata a settembre. Rinvio o congelamento?

"Per ora è solo una discussione al buio, visto che i consiglieri di maggioranza non sanno quali sono i termini dell’accordo tra Giunta, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra. Ma il sindaco pretendeva di far approvare la delibera entro luglio. Un approccio dogmatico che Sala potrebbe riproporre a settembre. È la sua “condicio sine qua non“ per andare avanti. Se il progetto dovesse saltare, il sindaco potrebbe dimettersi. E la crisi sarebbe semplicemente rimandata".

Nello scontro tra il vostro consigliere Enrico Marcora, che ha postato una vignetta con Sala in abiti da galeotto, e la replica del sindaco, lei con chi sta?

"La vignetta era sicuramente di dubbio gusto, ma l’intervento politico di Sala in aula è stato ai limiti della minaccia di far finire la carriera politica a Marcora dopo aver parlato con Meloni e La Russa".

M.Min.