
Le vittime sono il 75enne Sergio Ravaglia e la 60enne Anna Maria De Stefano. Indagini della Procura sulle cause. Tra le ipotesi guasto o malore del pilota.
Erano di Milano le due vittime dell’incidente aereo nel Bresciano, a bordo dell’ultraleggero precipitato sulla strada provinciale 235 che va verso la Valtrompia. Sono Sergio Ravaglia, avvocato 75enne, e la sua compagna, Anna Maria De Stefano, 60 anni. Erano decollati da Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza. Una tragedia che si è consumata davanti a centinaia di testimoni, che solo per fortuna non ha provocato altre vittime. Erano circa le 12.30, ieri mattina, quando l’aereo è precipitato. Qualcuno ha raccontato di avere udito un forte botto, probabilmente quello dell’esplosione avvenuta quando il velivolo è finito a terra, e poi di avere visto sprigionarsi delle alte fiamme. Altri hanno raccontato di aver visto un paracadute a terra. Il biposto, uno Skyleader, è precipitato sulla strada uccidendo i due occupanti, Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano. Il pilota, per cause in fase di accertamento, avrebbe perso il controllo dell’aereo schiantandosi al suolo.
L’impatto ha provocato un incendio. Alcuni automobilisti, sorpresi dall’improvvisa barriera di fuoco, non hanno fatto in tempo a frenare: due veicoli sono rimasti coinvolti, con un conducente illeso e un altro trasportato alla Poliambulanza in condizioni non gravi. Un motociclista, grazie a una manovra fulminea, è riuscito a evitare il disastro. La SP 345, già congestionata per l’ora di pranzo, è stata immediatamente bloccata. Sul posto sono intervenuti due eliambulanze, un’automedica, i vigili del fuoco, la polizia stradale e le locali, mentre il traffico veniva deviato su percorsi alternativi, creando ingorghi a catena, code e rallentamenti in tutta l’area. Il paracadute di cui qualcuno ha raccontato farebbe ipotizzare un tentativo di mettersi in salvo da parte del pilota o del passeggero. Non è escluso che chi era alla guida abbia cercato un atterraggio di fortuna sulla strada, ma la Procura di Brescia dovrà chiarire le dinamiche. Per questo si è affidata alla polizia dell’aria di Milano. Quello di ieri non è il primo incidente mortale che coinvolge ultraleggeri nella provincia. Dal 2010 a oggi, si contano diversi episodi con vittime, tra cui il più grave nel 2005 in Valle delle Messi, con tre decessi. Il 6 giugno 2010 a Artogne cadde ultraleggero. In quel caso di salvò solo il pilota. Il passeggero morì. Un altro incidente si verificò nel 2011 a Comezzano Cizzago. Il pilota morì sul colpo. Agonizzò per qualche ora, invece, l’uomo ai comandi di un Eurostar finito in un vigneto nel 2014. Le aree più colpite appaiono la Valle Camonica, la Franciacorta e la bassa: in Valle e nella pianura si trovano diverse aree di decollo. Sull’ultimo tragico episodio, nell’ambito dell’indagine della Procura di Brescia, potrebbe essere disposta l’autopsia sui cadaveri carbonizzati oltre agli altri accertamenti tecnici necessari per risalire alle cause dell’incidente. Tra le ipotesi un guasto, oppure un malore del pilota.