FEDERICO MAGNI
Cronaca

Tre alpinisti provano il miracolo, nel nome di Luca Sinigaglia: salvare Natalia Nagovitsyna

Spedizione cercherà di individuare la 47enne, dispersa da una settimana sul Pik Pobeda: il 49enne milanese è morto mentre tentava di aiutarla. Da qualche giorno, però, non arriverebbero segnali dalla donna

Luca Sinigaglia alpinista 49enne di Melzo morto nel tentativo di portare in salvo Natalia Nagovitsyna (a destra) bloccata a settemila metri sul Pik Pobeda

Luca Sinigaglia alpinista 49enne di Melzo morto nel tentativo di portare in salvo Natalia Nagovitsyna (a destra) bloccata a settemila metri sul Pik Pobeda

Melzo, 23 agosto 2025 – “Una missione in elicottero proverà a salvare l’alpinista russa Natalia Nagovitsyna, bloccata per una frattura da giorni a settemila metri sul Pik Pobeda, una montagna di 7.439 metri al confine tra Kirghizistan e Cina, e insieme proverà a recuperare il corpo di Luca Sinigaglia, l’alpinista milanese morto nel tentativo di portarla in salvo.

I tre esperti alpinisti italiani Manuel Munari, Michele Cucchi e Marco Sottile sono già in zona e oggi, se le condizioni meteo sulla montagna lo concederanno, prenderà via il tentativo. Anche la Farnesina sta seguendo la missione di salvataggio ed è in contatto con gli alpinisti partiti giovedì da Malpensa. Il corpo di Sinigaglia, 49 anni di Melzo, impiegato in una azienda di cyber security, si trova a circa settemila metri all’interno di una truna (una grotta di ghiaccio scavata per tentare di sfuggire alle temperature estreme).

L’italiano, che aveva conosciuto Natalia Nagovitsyna durante una precedente spedizione, non aveva esitato un secondo quando aveva saputo che era in difficoltà. Il 12 e 13 agosto, Sinigaglia e un alpinista tedesco avevano raggiunto la donna di 47 anni e le avevano dato un sacco a pelo, un fornello, un po’ di cibo e una bombola di gas, elementi essenziali per la sua sopravvivenza.

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Luca Sinigaglia, l'alpinista di Melzo morto cercando di salvare una compagna di ascesa

Durante un secondo tentativo il 15 agosto sono rimasti intrappolati in una bufera di neve a 6.800 metri. Sinigaglia si è sentito male e un medico consultato via radio ha sospettato che soffrisse di edema cerebrale da alta quota, aggravato da ipotermia e congelamento. “Oggi, (ieri, in un’altra missione questa volta russa, ndr) quattro persone stanno cercando di arrivare fin lì. C’è il rischio di valanghe, una grande sfida. C’è una piccola possibilità che ce la facciano. Ma questo significa altri tre, quattro, forse cinque giorni. Se è viva, crederò in un miracolo”, ha detto a Pravda Grecia. La donna, però, da un paio di giorni non darebbe più segnali. “Se verrà salvata, allora crederò due volte in un miracolo”, ha commentato Alexander Yakovenko della “Russian Mountaineering federation“. Per salire sul Pobeda dal Campo base alla cima ci vogliono in genere dai 5 ai 10 giorni.