
Scoperto grande laboratorio tessile abusivo in via Montespluga a Baranzate dove lavoravano in condizioni di caporalato e sfruttamento 28 dipendenti, tutti cinesi
Un grande laboratorio tessile abusivo, dove lavoravano in condizioni di caporalato e sfruttamento 28 dipendenti tutti cinesi, è stato scoperto dai carabinieri della Compagnia di Rho insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro all’interno di palazzina industriale di via Montespluga a Baranzate, a pochi chilometri da Milano. Il blitz è scattato giovedì mattina nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato al contrasto del fenomeno dell’immigrazione clandestina. All’interno della struttura sono stati identificati complessivamente 28 cittadini stranieri di nazionalità cinese, di cui 7 risultati irregolari sul territorio nazionale, sono stati denunciati in stato di libertà per violazione delle norme sull’immigrazione. Di questi 5 sono uomini, di età compresa tra i 55 ed i 28 anni e due donne di 40 e 25 anni, tutti senza fissa dimora e domiciliati presso il capannone. I dipendenti di giorno lavoravano con orari massacranti, in ambienti insalubri, con buste paga inesistenti e senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza. Di notte dormivano in locali all’interno dello stesso edificio, in pessime condizioni igienico sanitarie.
I controlli fatti dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno consentito di accertare che nel laboratorio lavoravano abusivamente tre distinte società tessili. I titolari tutti cinesi di 51, 48 e 42 anni, sono stati denunciati a piede libero per aver occupato, alle proprie dipendenze cittadini sprovvisti di permesso di soggiorno, per aver favorito la permanenza sul territorio nazionale di stranieri in condizione di illegalità in violazione delle norme vigenti e per aver reclutato manodopera allo scopo di destinarla a lavoro in condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno. I tre titolari cinesi sono stati sanzionati amministrativamente per numerose violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, violazioni inerenti il lavoro irregolare nonché per la mancata tracciabilità delle retribuzioni, complessivamente per la somma di quasi mezzo milione di euro. Al termine dei controlli l’attività delle tre società tessili è stata sospesa. Non è la prima volta che le forze dell’ordine scoprono una fabbrica-dormitorio a Baranzate, lo scorso maggio grazie alla denuncia di un dipendente era stato arrestato un imprenditore cinese con l’accusa di caporalato.