
Da sinistra l’ex assessore Giancarlo Tancredi, 65 anni, e il sindaco Giuseppe Sala, 67
e Jessica Muller Castagliuolo
La procura, pm Marina Petruzzella e Mauro Clerici diretti da Tiziana Siciliano, annunciano il deposito, stamattina al Riesame, di una serie di chat definite “interessanti“ per l’inchiesta urbanistica in cui, tra gli interlocutori, figura anche il sindaco Beppe Sala. Oggi è il giorno in cui davanti ai giudici della libertà sfileranno l’ex assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi e l’ex numero uno della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, per discutere i ricorsi contro le misure cautelari ai domiciliari, disposte per loro dal gip Mattia Fiorentini.
La Procura di Milano ha interesse che venga confermato l’impianto accusatorio generale nei confronti dei sei che stanno in custodia cautelare, aldilà della decisione sulle misure, in questo senso si giustifica anche il precedente appello presentato dalla procura sul conflitto di interessi che tira in ballo ancora la posizione di Sala, messa a margine dal giudice per le indagini preliminari.
Venerdì davanti al Riesame si sono presentati Andrea Bezziccheri, che ha parlato per oltre due ore e Alessandro Scandurra, vice della commissione Paesaggio. Il tribunale del Riesame ha tempo fino al 14 per depositare la decisione sui primi due indagati. Intanto, il costo del blocco dei cantieri a Milano si preannuncia salato. Un danno che potrebbe far flettere il pil, da qui a cinque anni, di 3 punti percentuali. Questa la stima annunciata da Federico Filippo Oriana, presidente di Aspesi Unione Immobiliare, l’associazione delle imprese immobiliari italiane. Nella computa del "disastro", infatti, oltre ai 5 miliardi di euro di investimenti bloccati, con circa 4.500 famiglie che hanno già investito denaro o avviato mutui senza avere la casa, bisogna considerare pure l’impatto sui costruttori e sulla filiera edilizia.
Il danno economico lievita così a "38 miliardi di euro nei prossimi 5 anni", calcolano i centri studi di settore, vale a dire oltre l’1,6% del Pil. Ma non è finita. A raggiera, l’incertezza normativa sulle operazioni di sostituzione edilizia potrebbe mandare in panne l’intera filiera delle costruzioni private, una macchina che vale il 30% dell’economia italiana. Risultato: una "facile" perdita di 3 punti del Pil, secondo i calcoli dei costruttori. Gli imprenditori chiedono "di sapere cosa sia legale e cosa no", dice Oriana, che auspica presto "una legge dello Stato". Intanto, stando ai calcoli, sarebbero, a Milano, più di 12mila persone senza casa.