FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Ricercato per un omicidio di 30 anni fa. Latitante cinese fermato nel suo negozio

L’insospettabile, 57 anni, fuggito da Pechino a Milano dopo aver ucciso un vicino di casa. Ha continuato la sua vita per tutto questo tempo. Ieri mattina la Mobile lo ha ammanettato.

L’insospettabile, 57 anni, fuggito da Pechino a Milano dopo aver ucciso un vicino di casa. Ha continuato la sua vita per tutto questo tempo. Ieri mattina la Mobile lo ha ammanettato.

L’insospettabile, 57 anni, fuggito da Pechino a Milano dopo aver ucciso un vicino di casa. Ha continuato la sua vita per tutto questo tempo. Ieri mattina la Mobile lo ha ammanettato.

Era ricercato per un omicidio avvenuto in Cina 30 anni fa. La fuga di un cinese di 57 anni è terminata in un paese della Bassa Bergamasca, a Boltiere. Era a bordo di un furgone utilizzato per le consegne di alimenti. Un giorno iniziato come tanti altri, per lui, in questi anni di latitanza. Ma ieri ad attenderlo durante il suo giro di consegne, ha trovato gli uomini dalla Squadra mobile di Milano, che lo hanno arrestato. L’uomo è accusato dalle autorità di Pechino di un omicidio e un tentato omicidio avvenuti nel 1995.

A mettere la polizia sulle tracce del ricercato è stata una segnalazione. La polizia di Stato, in continuità con l’attività di controllo e contrasto dei reati connessi alla criminalità cinese intrapresi dalla Squadra mobile della questura di Milano, attivata da informazione proveniente dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia, ha coordinato un’indagine che ha permesso di scovare il cinquantasettenne, residente a Milano, in esecuzione di un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità della Repubblica Popolare Cinese.

Secondo quanto ricostruito, nel 1995, nel distretto di Goacheng, il ricercato avrebbe colpito con numerose coltellate un vicino di casa, nei confronti del quale nutriva un rancore personale al punto da arrivare a provocarne la morte. Ma non solo, avrebbe ferito gravemente il fratello della vittima. Nel 2002 si sarebbe rifugiato in Italia, dove, fornendo false generalità, era riuscito a ottenere un permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Forse era convinto di aver messo il passato alle spalle e che nessuno ormai si interessasse più a lui. Soprattutto rispolverasse quel grave fatto di sangue di cui si era macchiato. L’Italia rappresentava l’approdo dove mimetizzarsi e far sedimentare il tempo. Ma la giustizia ha i suoi tempi. Può sembrare lenta, qui sono trascorsi quasi 30 anni, ma alla fine arriva e si realizza.

Stabilitosi a Milano, l’uomo lavorava in un negozio di generi alimentari, nella Bassa Bergamasca. Al termine degli accertamenti di rito, il cinquantasettenne è stato portato nella casa circondariale di Bergamo, in attesa dell’iter di estradizione. La giustizia cinese attende ora il suo rientro per affrontare le accuse di omicidio.

Francesco Donadoni