
Sabato il valore massimo è stato superato a Monza Varese Busto Arsizio Saronno Abbadia Cerreto e Voghera
Milano, 12 agosto 2025 – Sole e alta pressione, combinati con inquinanti come il metano, riportano l’allerta ozono in Lombardia. Con la nuova ondata di caldo, tornano a salire anche i livelli di questo inquinante nell’aria. I dati delle stazioni fisse, con cui Arpa Lombardia misura la qualità dell’aria, sono critici in diverse zone della regione, anche se ancora non a livello di allarme: sabato, si è superata la soglia di informazione (180 microgrammi/mc) per il valore massimo di ozono in sei comuni, ovvero Monza, Varese, Busto Arsizio, Saronno (che ha superato i 200), Abbadia Cerreto, Voghera.
La soglia da tenere presente
La soglia di informazione è definita come il livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso: non è ancora allarme, ma, quando questo valore viene superato, viene attivata la fase di informazione, che richiede la diffusione di informazioni alla popolazione sui potenziali rischi per la salute.
La “media mobile”
Altro indicatore è quello della media mobile giornaliera sulle otto ore. Il valore obiettivo è di 120 microgrammi/mc, da non superare per più di 25 giorni per anno, come media su tre anni. Si vedrà a fine anno, quindi, se si sarà superato il limite dei 25 giorni, ma certo è che domenica si era sopra i 120 microgrammi/mc quasi ovunque. Per i prossimi giorni, le stime di Arpa Lombardia non fanno prevedere miglioramenti, né per la media di 8 ore né per il massimo giornaliero. Come inquinante fotochimico, l’ozono si forma grazie alla luce solare.

Per questo ha un picco di concentrazione che si verifica nei giorni di sole e nelle ore pomeridiane. Occorre pertanto evitare di svolgere attività intense all’aperto in fascia pomeridiana e serale, utilizzando per questo le prime ore del mattino. Ma quali sono gli effetti sulla salute? Essendo un forte ossidante, l’ozono troposferico (quello che respiriamo nelle nostre città) è in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio anche a basse concentrazioni, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare.
Esposizioni ripetute
La maggior parte di questi effetti sono a breve termine e cessano una volta che gli individui non sono più esposti ad elevati livelli di ozono, ma possono sussistere anche danni derivati da ripetute esposizioni di breve durata, come l’accelerazione del naturale processo di invecchiamento della funzione polmonare. L’ozono (e gli ossidanti fotochimici in genere) provoca anche una riduzione della crescita delle piante e, ad elevate concentrazioni, clorosi e necrosi delle foglie.