LAURA LANA
Cronaca

Il Festival della Biodiversità: "Emissioni e spreco di acqua. Ecco i costi nascosti dell’IA"

Le installazioni al Parco Nord degli studenti del Politecnico di Milano per riflettere sulla tecnologia "La usiamo ogni giorno per chiedere sciocchezze, senza essere consapevoli del suo impatto".

L’installazione degli studenti del Politecnico per riflettere sulle emissioni di anidride carbonica legate all’Intelligenza artificiale

L’installazione degli studenti del Politecnico per riflettere sulle emissioni di anidride carbonica legate all’Intelligenza artificiale

La parola ai più giovani sull’uso dell’intelligenza artificiale. "Sono così nate cinque installazioni, alcune allestite alla Cascina del Parco, che si potranno ammirare per tutta la durata del Festival della Biodiversità", annuncia il presidente di Parco Nord Marzio Marzorati. La mostra di design intelligence è frutto di un workshop, che ha visto la partecipazione di cinque gruppi di studenti del Politecnico di Milano sotto la regia della professoressa Valeria Bucchetti.

"I ragazzi sono stati chiamati a progettare installazioni capaci di rivelare i costi nascosti dell’IA per stimolare la riflessione critica sul vero impatto ambientale - spiega Angela D’Alessandro del dipartimento di Design del Politecnico - Dal consumo idrico alle emissioni di anidride carbonica fino a indagare il doppio volto del mondo della moda tra sostenibilità e green washing". Così, un grande albero all’ingresso della cascina è stato impacchettato dalla plastica per il progetto “Smother nature“. "Ci siamo soffermati sull’impatto sull’anidride carbonica. Un albero può assorbirne fino a 21 chili all’anno ma un solo addestramento dell’IA emette fino a 300 tonnellate, equivalenti all’assorbimento di carbonio di 14mila arbusti – spiega una studentessa - L’installazione simboleggia il soffocamento di un ecosistema. Usiamo inconsapevolmente ogni giorno l’IA per chiedere sciocchezze e neanche noi eravamo consapevoli del suo impatto".

Se il progetto “Double Face“ regala una riflessione sulla Milano capitale della moda, “500ml=100 words“ ha creato un futuro distopico, in cui l’acqua viene messa sotto sequestro. "Una semplice mail di 100 parole equivale al consumo di una bottiglietta d’acqua. Un data center a 2 milioni di litri al giorno. Il nostro concept mira a creare una riflessione critica sui temi della mercificazione delle risorse primarie e sul rapporto di equilibrio tra aziende e persone – commenta Alessandro - Nel nostro universo distopico l’acqua è sequestrata al supermercato, le fontanelle al parco sono chiuse, i distributori automatici in università sono vuoti. La campagna comunicativa ha messaggi forti: ‘Non siete voi la priorità’, ‘Dobbiamo cibarli’". La tecnologia succhia acqua, anche se noi diamo per scontata l’inesauribile disponibilità. "Se non conosciamo l’impatto delle tecnologie come facciamo a parlare di sostenibilità e natura? – chiede una studentessa, presentando un progetto sull’estrazione mineraria - Quello che non vediamo non chiediamo. Quello che non chiediamo non possiamo cambiarlo".

Laura Lana