Julia Ituma, folla ai funerali della pallavolista. Delpini: “Morte enigma incomprensibile”

Milano, il feretro è stato accompagnato all’uscita da un lungo applauso. Il parroco: “Non vergognatevi di avere paura del buio”. Presenti il ministro Abodi, i vertici della Lega Volley, le compagne e delegazioni di varie realtà del volley

Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita dalla chiesa del feretro di Julia Ituma, la campionessa 18enne della Igor Volley morta tragicamente a Istanbul nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi. In tantissimi stamani hanno voluto rendere omaggio alla pallavolista. Presenti al funerale, nella chiesa San Filippo Neri a Milano, le compagne di squadre e le delegazioni di varie realtà pallavolistiche, ma anche il ministro dello sport Andrea Abodi, il presidente della Lega Volley Mauro Fabris e il sindaco di Novara Alessandro Canelli. 

Tantissimi gli amici e i semplici curiosi che fin dalle prime ore del mattino si erano radunati davanti alla chiesa per l’omaggio alla giovane stella del volley. Lacrime, commozione e un grande applauso hanno scandito l’uscita e l’ingresso in chiesa della bara di legno chiaro, coperta da un grande cuscino di rose bianche. Molte le corone di fiori sul sagrato: quella degli Amici del club della mamma, della Igor Volley, della Aspria Harbour club, della Lega Pallavolo serie A femminile. Oltre che del condominio della famiglia di Julia.

L’omaggio del mondo del volley

Amici e parenti della comunità nigeriana, le giovani atlete della Polisportiva San Filippo Neri, in tanti hanno voluto rendere omaggio alla giovane stella del volley. Presenti in chiesa le compagne di squadre di Julia e le delegazioni di varie realtà pallavolistiche, dal Vero Volley (per cui gioca la sorella Vanessa, nella società satellite del Viscontini), alle atlete del Club Italia, dove Julia aveva giocato prima di arrivare alla Igor, e c'è anche una delegazione di Chieri, le ragazze del settore giovanile di Monza. Le compagne di Julia sono arrivate molto presto stamani, con il il pullman sociale della Igor Volley, sono entrate in chiesa alla spicciolata, occhi bassi, espressioni dolenti. Dopo di loro lo staff tecnico con l'allenatore Stefano Lavarini e i suoi collaboratori. C'è anche suor Giovanna Saporiti, la presidente della società. Enrico Marchioni, il direttore generale è rimasto in Turchia fino all'ultimo, ad attendere la fine dell'autopsia.  

Delpini: “La morte di Julia è un enigma incomprensibile”

In apertura della celebrazione è stato letto un messaggio dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini: “Si affollano  tante domande, perché la vita non ha mantenuto la sua promessa di felicità". Delpini parla di "enigma incomprensibile della morte", davanti al quale tutti stanno vivendo "un momento di strazio” ed esprime “vicinanza e condivisione” ai familiari, gli amici e tutta la comunità “che vivono un momento di marrimento”, che hanno “domande, inquietudini, sensi di colpa” mischiati ai “ricordi lieti”. “Preghiamo per Julia – conclude l’arcivescovo -: ne venga la consolazione per la famiglia trafitta da un dolore troppo grande”.

Don Bellini: “Non vergognatevi di avere paura del buio”

A celebrare le esequie il parroco, don Ivan Bellini insieme a don Fabio Carcano, il sacerdote di Santa Maria del buon consiglio, cioè della parrocchia della Bovisa, il quartiere dove Julia è cresciuta e dove ancora vive la famiglia. Don Bellini sceglie le parole di Papa Francesco per dare l'ultimo saluto a Julia: "Non vergognatevi di avere paura del buio. Le paure vanno dette per poterle cacciare via. Le paure sono nelle tenebre ma quando sono messe nella luce scoppia la verità. Esattamente un anno fa ero in piazza San Pietro a Roma per l'incontro tra il Papa e gli adolescenti – racconta il sacerdote nell’omelia – . Il Santo Padre parlò in questo modo, riferendosi alla pandemia che ci stavamo lasciando alle spalle. Disse che la vita a volte ci fa sentire soli e toccare con mano la fragilità. Ma noi meritiamo di essere amati per come siamo, prima di ogni merito”.

L’amica d’infanzia: “Era un esempio”

Tra i presenti, in lacrime, Aurora Cannone, amica d'infanzia di Julia che con lei aveva condiviso l'esperienza dell'oratorio e della Polisportiva. "Ho il cuore spezzato, non riesco a crederci. Non ci sentivamo da qualche tempo, ma ho tantissimi ricordi con lei. Già da piccola era fortissima. I ricordi - dice con la voce rotta dall'emozione - sono dentro. Ma basta arrivare qui perché tutto esca fuori. Lei era grande, potente, fin da quando eravamo adolescenti. Julia era un esempio".