
MILANO "È stato rafforzato lo strumento del Whistleblowing, strumento legale per segnalare eventuali condotte illecite che si riscontrino nell’ambito della propria...
MILANO"È stato rafforzato lo strumento del Whistleblowing, strumento legale per segnalare eventuali condotte illecite che si riscontrino nell’ambito della propria attività di studio o lavorativa". È una delle misure messe in campo dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano in seguito alle indagini a carico di 24 indagati in totale, di cui cinque insegnanti, tre dei quali ancora sottoposti a misure interdittive di sospensione dalla professione decise dalla gip Alessandra Di Fazio, e 19 studenti cinesi. Indagini chiuse, si attende il processo nel quale il Conservatorio "parte lesa", conferma l’interesse a costituirsi parte civile.
"Il Conservatorio ha fornito all’autorità giudiziaria piena collaborazione nel procedimento – ricordano il direttore Massimiliano Baggio e il presidente Giovanni Fosti in una nota congiunta –. Il Conservatorio ha formalizzato e messo in atto, anche in occasione dell’ultima sessione di esami di ammissione, ulteriori misure finalizzate alla prevenzione del rischio corruttivo". In particolare - oltre al rafforzamento dello strumento del Whistleblowing - è stata prevista la riduzione del numero degli studenti inclusi nel programma “Turandot“, finito al centro dell’indagine: sarà uno per corso. La composizione della commissione esaminatrice vede ora un solo membro interno, gli altri tutti esterni al dipartimento di canto". Più trasparenza, con "la pubblicità degli esami, assicurata attraverso il collegamento video con un’altra aula" e anche "corsi di formazione per docenti e personale tecnico e amministrativo sulla normativa anticorruzione". "Tali misure, anche sulla base della documentazione pervenuta, sono ora inserite all’interno del “Piao“, il Piano Integrato di Attività e Organizzazione", sottolineano dal Conservatorio.
Si.Ba.