
di Margherita Paglialunga* Eccomi qua, dopo aver trascorso gli ultimi giorni in apnea totale immersa nella creazione di una rete di possibili...
di Margherita Paglialunga*
Eccomi qua, dopo aver trascorso gli ultimi giorni in apnea totale immersa nella creazione di una rete di possibili collegamenti tra una materia e l’altra così da essere il più possibile preparata il giorno dell’orale. Il tempo a mia disposizione era decisamente poco, e i possibili agganci tra i vari nuclei tematici erano molti, stimolanti al punto che faticavo quasi a stare dietro a tutte le idee che mi venivano in mente. Man mano che procedevo, però, era come se si risvegliasse in me il ricordo dei lunghi pomeriggi (e nottate!) passati a studiare nella mia stanza in compagnia dei personaggi di Pirandello, di Svevo o di Joyce, delle formule di matematica o delle riflessioni di Kant su intelletto e ragione. La sera prima dell’orale, mi sono ritrovata a piroettare in giro per casa cantando a squarciagola Notte prima degli esami mentre nel mio corpo scorreva adrenalina pura e mi chiedevo come avrei fatto ad addormentarmi.
La mattina dopo sono uscita di casa annunciando alla mia famiglia che mi avrebbero potuto raggiungere a scuola verso le 11:30 dato che ero la quarta nell’elenco. Avevo deciso di presentarmi con largo anticipo per calarmi nell’atmosfera, salutare e sostenere i compagni prima di me. Una volta arrivata ero già pronta a tirare fuori i miei fogli di appunti, ormai logori, per un ultimissimo ripasso aspettando il mio turno. Invece mi sono ritrovata catapultata dentro la classe davanti alla commissione perché i due compagni prima di me non erano ancora arrivati. Inutile dire che il mio stato d’animo in quel momento non era dei migliori, ma i sorrisi e gli sguardi benevoli dei professori mi sono stati di conforto. Memore dei corsi di retorica che ho frequentato negli ultimi anni di liceo ho messo in atto le varie tecniche di respirazione e mi sono intimata di tenere a bada qualsiasi tipo di gesto che potesse tradire il mio nervosismo. Il documento d’esame mi permetteva di fare un percorso che andava a toccare argomenti su cui ero preparata. Posso dirmi soddisfatta della mia esposizione, felice di aver concluso questo cammino. Sono arrivata all’ultimo atto, pronta a vivere una nuova avventura consapevole che il percorso che mi sono lasciata alle spalle rimarrà per sempre nel mio cuore.
* Maturanda liceo Parini