STEFANO
Cronaca

Incombe l’asta, si può fermarla quando ci si è già rivolti a un OCC?

Pillitteri Anche questa settimana il quesito riguarda la casa di proprietà e la prospettiva di vedersela veduta all’asta. Il...

Pillitteri Anche questa settimana il quesito riguarda la casa di proprietà e la prospettiva di vedersela veduta all’asta. Il...

Pillitteri Anche questa settimana il quesito riguarda la casa di proprietà e la prospettiva di vedersela veduta all’asta. Il...

Pillitteri

Anche questa settimana il quesito riguarda la casa di proprietà e la prospettiva di vedersela veduta all’asta. Il caso che mi sottopone un lettore del lodigiano è abbastanza particolare. Ha già avviato una procedura per sovraindebitamento. Ed è in attesa del “via libera” del gestore della crisi per il deposito in tribunale. Purtroppo la banca creditrice ha, a sua volta, esperito l’esecuzione immobiliare. E fra poco meno di un mese è fissata l’asta. Avendo ricevuto la visita di diversi potenziali acquirenti ha il timore che possa andare a buon fine al primo colpo. Mi chiede se c’è un modo per ottenere la sospensione dell’asta nelle more del deposito del ricorso in Tribunale. La risposta, purtroppo, è più no che sì.

Nel senso che la giurisprudenza della Cassazione è costante nel ritenere che solo il Giudice della procedura per sovraindebitamento possa disporre la sospensione di eventuali esecuzioni in corso. E che, quindi, il Giudice dell’esecuzione non abbia titolo per procedere autonomamente, in chiave preventiva, su istanza del debitore che ha già depositato il ricorso all’O.C.C. Tuttavia, di recente, si registrano alcune sporadiche pronunce di merito che, invece, lo ammettono. E ciò sul presupposto che la vendita all’asta arrecherebbe un grave pregiudizio al buon esito della procedura di sovraindebitamento in procinto di essere avviata. Ciò non vuol dire che la casa è salva. Andrebbe, comunque, in liquidazione. Ma, quanto meno, i proprietari avrebbero tre anni di tempo (quelli per cui opera la sospensione) per potersi riorganizzare la vita. Il mio consiglio è, dunque, quello di provarci. Un piccolo spiraglio c’è e vale la pena cercare di percorrerlo. Ancora una volta, però, l’insegnamento che si può trarre dal caso è di non tergiversare quando ci si rende conto che la propria situazione debitoria è deragliata. Se il lettore, che sicuramente era consapevole delle sue difficoltà finanziarie (non riusciva a pagare le rate del mutuo..), si fosse “svegliato” un anno fa, ora non sarebbe costretto a questa corsa contro il tempo.

Se ha quesiti da sottoporre scrivi a:avvocatorispondi@gmail.com