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Inchiesta curve, Inter e Milan patteggiano con la procura sportiva. Per Inzaghi e Calhanoglu una giornata di squalifica

Primo passaggio importante per il filone sportivo dell’inchiesta sugli ultrà partita da Milano lo scorso settembre

Da sinistra, Simone Inzaghi, Hakan Calhanoglu e Javier Zanetti

Da sinistra, Simone Inzaghi, Hakan Calhanoglu e Javier Zanetti

Milano, 1 maggio 2025 – Mentre il filone penale dell’inchiesta sulle curve va avanti, quello sportivo giunge a un primo importante passaggio. Sotto la lente c’erano i rapporti tra ultrà e giocatori di Inter e Milan. Ebbene, i due club e i loro tesserati coinvolti nell'inchiesta hanno scelto di patteggiare con la Procura Figc, come scrivono diverse testate tra cui SportMediaset e La Gazzetta dello Sport. La Procura ha accettato l’accordo prima ancora di procedere con i deferimenti: in base al Codice di Giustizia Sportiva in questi casi la sanzione viene automaticamente dimezzata. I tesserati erano stati ascoltati nelle scorse settimane dal procuratore federale Chinè, trovando un accordo prima del dibattimento evitando di arrivare a processo e ottenendo metà sanzione.

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Nel dettaglio, l’allenatore Simone Inzaghi e il centrocampista Hakan Calhanoglu hanno patteggiato con la procura federale una giornata di squalifica in campionato, da scontare subito, sabato contro il Verona, e una multa – 15mila euro il tecnico, 30mila euro giocatore - per la violazione di due articoli del codice di giustizia sportiva: l'articolo 4, quello sulla lealtà, probità e correttezza, e l'articolo 25 comma 10, che vieta di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società.

La squalifica di Javier Zanetti, vicepresidente interista, è stata tramutata in pena pecuniaria, con una multa da 14.500 euro. La Procura ha ritenuto di doversi limitare a una sanzione pecuniaria perché, durante il suo interrogatorio, ha dimostrato di aver avuto rapporti con i capotifosi soltanto in quanto gestore di tre ristoranti milanesi, dove si è limitato a fare qualche video per i bambini e firmare maglie. Nessuna richiesta da parte degli ultras, come invece è avvenuto per gli altri sanzionati. 

All'Inter 70.000 euro di multa come responsabilità oggettiva. Inoltre 30 giorni di inibizione e 14.500 euro di multa per Claudio Sala (responsabile sicurezza Inter) e Massimiliano Silva (SLO nerazzurro). Non sono inoltre state trovate tracce di biglietti regalati dalla società ai tifosi per la finale di Champions 2023: il club resta parte lesa come aveva evidenziato anche il procuratore capo di Milano, Marcello Viola. Tra le posizioni all'attenzione della Procura Federale, c'era anche quella del presidente dell'Inter Giuseppe Marotta. Interrogato da Chinè ha dimostrato che sull'incontro del 2022 con i capi ultras, avuto per motivi di ordine pubblico, era stata avvisata sia la Procura federale sia la Digos di Milano.

Martedì sarà nuovamente ascoltato anche Davide Calabria, ora al Bologna ma capitano del Milan al tempo dei fatti, che quindi non ha scelto la vita del patteggiamento. Per quanto riguarda il club rossonero, 30.000 euro di multa per responsabilità oggettiva e 30 giorni di inibizione con 13.000 euro di multa per Fabio Pansa (SLO del Milan).

È Calhanoglu quindi il tesserato che va incontro a una sanzione più incisiva. Quando è stato sentito dalla Procura di Milano, aveva ammesso la “relazione” con il tifo organizzato nerazzurro. La Procura gli ha chiesto conto delle intercettazioni dell’ormai ex capo ultras nerazzurro Marco Ferdico, andato poi in carcere con l’aggravante mafiosa. Hakan ha ammesso di aver avuto contatti "a titolo personale" con lui e gli altri leader della curva, e di averlo fatto nonostante il club avesse sconsigliato quel genere di incontri. Calha ha ammesso di essersi visto, non solo con Ferdico, ma anche con il suo sodale nella scalata nella Nord, Andrea Bellocco.