Giulia Tramontano, il caso riapre il dibattito: “Ergastolo senza sconti per i femminicidi”

Una petizione, lanciata sulla piattaforma change.org, che ha già superato le 25mila firme

Giulia Tramontano

Giulia Tramontano

Senago (Milano), 5 giugno 2023 – L'obiettivo iniziale era di raccogliere 15.000 firme. Raggiunto in poche ore. Poi è diventato 25.000 firme. Superate proprio oggi. Ora è di 35.000 firme. E' la petizione "Ergastolo senza sconti per femminicidi" accompagnata dall'hastag #giustiziapergiuliaetutteledonne lanciata sulla piattaforma change.org.

Il caso di Giulia Tramontano, la 29enne di Senago, al settimo mese di gravidanza, uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello (reo confesso) ha riaperto il dibattito sulle pene per gli autori di femminicidio. E nei giorni scorsi sulla piattaforma web è stata promossa la petizione per provare a cambiare la giurisprudenza e rendere giustizia alle vittime e alle loro famiglia.

“La Giurisprudenza è complessa, cambiare una legge non è affare da poco e in tanti potrebbero dire che sarebbe anticostituzionale immaginare un ipotetico ergastolo immediato (...) - scrive Valentina Rigano che ha avviato la petizione - ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Aiutami a diffondere questa petizione”.

Il link della petizione è diventato virale. Migliaia le firme e centinaia anche i commenti. Da qui la decisione di alzare l'asticella e arrivare a 35.000 firme. Questo il testo: “Basta sconti, basta permessi premio, basta riti alternativi. Per chi uccide una donna in quanto donna, in presenza di prove certe, di una condotta aggravata da premeditazione, stalking, violenza domestica, le donne (e anche gli uomini degni di questo nome) pretendono una Giustizia senza sconti. Una pena certa, chiara. Ergastolo. Nessuno riporterà indietro Giulia, come nessuna delle altre vittime di femminicidio, ma è ora di fare sentire la nostra voce e pretendere un cambiamento immediato. Firma per dire basta a una Giustizia che mette ancora troppo al centro i diritti di chi delinque e uccide, rispetto a quelli di vittime e familiari”. In quattro giorni le firme raccolte sono state 26.700.

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