
Armani ricordato anche dal maxi schermo dello stadio di Bergamo e applaudito dagli spalti prima della partita Italia-Estonia
Milano, 6 settembre 2025 – Milano si prepara a dare l’addio a Giorgio Armani, che ne è stato un simbolo di eccellenza. Stamane alle 9 aprirà la camera ardente all’Armani/Teatro in via Bergognone, accanto al suo quartier generale e al Silos, il museo che ospita la mostra sui suoi vent’anni di alta moda con Armani Privé. Resterà aperta fino alle 18 e con lo stesso orario anche domenica, in modo che chiunque voglia possa dargli l’ultimo saluto. Lo hanno fatto attraverso ricordi o necrologi tanti colleghi del Made in Italy, da Miuccia Prada a Domenico Dolce e Stefano Gabbana, ma anche della moda francese a partire da Bernard Arnauld, il presidente e amministratore delegato del gruppo del lusso LVMH, che include Vuitton e Dior. Tutti potranno mettersi in fila ma, per volere dello stesso Armani, anzi del “signor Armani“ come lo chiamavano loro con affetto e orgoglio, ci sarà una via preferenziale per i dipendenti. E proprio loro oggi lo ricordano con stima: “Ci trattava bene, ci salutava e non ci faceva caricare nemmeno le sue valigie in auto – ha ricordato un dipendente dell’Hotel Armani –. Era davvero un gentiluomo che ci mancherà moltissimo”.
L’improvviso (e inatteso) peggioramento
Via vai di clienti nel negozio di via Manzoni anche solo per portare il cordoglio. Qualche fiore lasciato in via Bergognone o in via Borgonuovo, dove abitava e dove è morto con accanto il compagno Leo Dell’Orco e la famiglia. Qualcuno si ferma davanti ai manifesti in via Broletto. Nonostante i 91 anni, quella di Armani è stata una morte in qualche modo inattesa, con un peggioramento improvviso. Dopo le dimissioni dall’ospedale, dove era stato a giugno, aveva ripreso il lavoro: l’acquisto della Capannina ne è una conferma, ma anche la revisione del lavoro per la sfilata dei cinquant’anni del brand e la festa già fissata per il 28 settembre nel cortile d’onore di Brera.
Le indicazioni per l’ultimo saluto
È sempre rimasto lucido e ha deciso lui stesso tutto, nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso. Come sempre. La raccomandazione è di non scattare foto e video e di rispettare gli ospiti che sono in fila. Ha chiesto che ci fosse la camera ardente aperta a tutti ma lunedì funerali privati, per evitare che la cerimonia diventasse solo una sfilata di vip. Alla camera funebre sarà possibile accedere solo con il badge aziendale. Un primo controllo del badge verrà effettuato dalla sicurezza all’angolo tra piazza delle Culture e via Bergognone 38, vicino alla stazione dei taxi. Poi l’ingresso avverrà attraverso il passaggio pedonale della portineria di via Bergognone 59 e sarà necessario timbrare al tornello. La fila dei dipendenti e degli ospiti, per accedere al teatro, diventerà unica subito dopo l’ingresso, mentre l’uscita per tutti è prevista da via Bugatti.
L’apertura del testamento
Dopo il funerale verrà anche aperto il testamento e si conoscerà il modo in cui ha deciso di dividere il suo patrimonio stimato in 12 miliardi di euro, e il destino del gruppo sempre rimasto saldamente nelle sue mani, all’interno del quale è impegnata tutta la famiglia, il compagno Dell’Orco, la sorella Rosanna, le due nipoti Silvana e Roberta e il figlio di Rosanna, Andrea Camerana, sposato dal 2005 con la cantante Alexia. Anche i giornali stranieri hanno riconosciuto le qualità di Armani come stilista ma anche come imprenditore, a partire dal Wall Street Journal, fino a Le Figaro che lo ha definito “l’ultimo imperatore della moda italiana”.
Il ricordo del sindaco Sala
Praticamente tutti hanno messo una sua foto in copertina, con il capello bianco, l’occhio azzurro e il look distintivo con l’iconico blu scuro C’è già chi pensa a dedicargli una strada, a iscrivere il suo nome al famedio. Per questo è presto. Intanto Milano darà l’addio a Re Giorgio lunedì, quando è stato proclamato il lutto cittadino. Ieri il sindaco Giuseppe Sala ha ricordato Armani raccontando l’ultima telefonata avuta con lui: “Mi ha chiamato il 6 agosto in un momento difficile per me ed è stata una ennesima prova di amicizia. Era veramente unico. Il senso di quello che mi ha detto? I momenti difficili vanno attraversati, ma sono anche quelli in cui vedi chi è amico vero e chi non lo è. La telefonata è durata un minuto perché era già affaticato ma mi ha detto: io sono un amico vero”. Anche il Pio Albergo Trivulzio esprime cordoglio, generoso benefattore di questa istruzione: “Con il suo sostegno, Armani ha contribuito in modo significativo a migliorare la qualità della vita dei nostri ospiti, lasciando un segno indelebile di generosità e umanità”.