Enrico Camanzi
Cronaca

Armani e Shevchenko: l’amicizia (e il business insieme) fra il calciatore e il grande stilista

Il negozio aperto a Kiev nel 2002, il volto prestato dall’ex milanista ad alcune campagne della griffe, la futura moglie conosciuta a una sfilata. E lo stilista ha scritto anche la postfazione della biografia del campione che indossava la maglia numero 7 (come il marchio EA7...)

Giorgio Armani e Andriy Shevchenko con la fiaccola olimpica 2006

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Milano, 5 settembre 2025 – Fra le voci che hanno voluto rendere omaggio a Giorgio Armani, il re milanese della moda internazionale, una in particolare – quella di Andriy Shevchenko – ha risuonato nei cuori dei tifosi del Milan, uno dei due club calcistici cittadini.

Squadre – i rossoneri e i cugini dell’Inter – che, come Armani, hanno portato il nome di Milano con orgoglio in giro per il mondo, facendo conoscere una città capace di eccellere nel fashion come nello sport.

Il saluto

"Il mondo perde un uomo che gli ha insegnato l'eleganza. Io perdo un amico – ha scritto l’ex attaccante del Milan e dalla nazionale ucraina sul suo profilo Instagram – Grazie di tutto, caro Giorgio". Così ha scritto il Pallone d’oro 2004, corredando il messaggio social di uno scatto in bianco e nero che lo ritrae con il fondatore della maison italiana più famosa nel mondo. 

Sotto numerosi commenti, fra i quali spiccano quello di Filippo Galli, ex difensore del Milan, e quello di Gianluca Galliani, figlio dell’ex amministratore delegato del Milan, Adriano.

Il rapporto

Shevchenko e Galliani avevano sviluppato un solido rapporto di amicizia, che è sfociato anche in opportunità di business per entrambi. Una relazione culminata nel “regalo” del grande stilista al numero 7 rossonero, quando scrisse la postfazione della biografia del campione ucraino, lodandone la “forza gentile”, una sorta di ossimoro che pare adatto anche a definire le creazioni e la linea da sempre adottata dalla maison Armani. 

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Shevchenko è stato anche volto per alcune campagne firmate Armani. In particolare si ricorda un poster in cui il centravanti ucraino, autore di 175 reti in rossonero, indossa occhiali da sole di Emporio Armani. Risale al 2006, invece, la scelta dello sportivo come volto della collezione autunno-inverno.

E i due sono stati anche soci in affari. Nel 2002 Sheva e Armani, infatti, hanno aperto una boutique Armani Collezioni a Kiev, capitale dell’Ucraina e città della Dinamo, il club in cui il calciatore ex Milan e Chelsea si affermò, trasferendosi successivamente in Italia. Il negozio, su due piani, è ancora attivo, nonostante la guerra. E altri flagship store targati Armani si sono aggiunti, negli anni, a Kiev. 

I due furono anche tedofori per la fiaccola olimpica dell’appuntamento a cinque cerchi invernale del 2006, organizzato in Italia. E, ancora, Shevchenko conobbe la sua futura moglie, la modella Kristen Pazik, proprio a una sfilata di Armani, che quindi poteva anche essere considerato un Cupido per la coppia formata dal calciatore e dalla top.

EA7: un omaggio a Shevchenko?

EA7 è il marchio di casa Armani scelto per una linea da toni e ispirazioni più informali e casual, dedicato in particolare ai giovani (anche per i prezzi più accessibili). Oggi in molti hanno scritto, sui social ma anche su media ufficiali, che il nome EA7 è stato scelto proprio in omaggio a Shevchenko, che quel numero ha indossato nella sua esperienza in rossonero.

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Vero? O attribuzione apocrifa? Certezza non c’è. Nel sito ufficiale di EA7 non ci sono riferimenti a Sheva ma si scrive, invece, che “EA7 Nasce nel 2004 da un'intuizione di Giorgio Armani, che decide di creare una linea dalla connotazione fortemente sportiva.
Una proposta che celebra il mondo dello sport e i suoi valori, come la dedizione, il sacrificio e il gioco di squadra, rappresentati graficamente dal numero 7".

E nemmeno ci sono conferme sul fatto che lo stilista scomparso ieri, giovedì 4 settembre, abbia avvalorato ufficialmente il legame diretto fra il brand e il numero di maglia del calciatore nato nel 1976. Resterà, a meno che Andriy non voglia sciogliere il dubbio, un piccolo mistero.