
Giorgio Armani: tre giorni per salutare il re della moda internazionale
Milano, 4 settembre 2025 – Il lungo addio di Milano e dell’Italia intera a Re Giorgio. Prenderà il via fra due giorni, sabato 6 settembre, l’omaggio della sua città “adottiva”, la capitale del fashion da cui Armani è partito negli anni ‘70 alla conquista del mondo dello stile.
Il tributo
La camera ardente verrà allestita sabato 6 all’Armani/Teatro di via Bergognone 59, là dove si trova il quartiere generale dell’impero dello stilista scomparso oggi, giovedì 4 settembre. La sala – che ha ospitato dalla sua realizzazione le sfilate delle collezioni del marchio – verrà aperta alle 9, ma è certo che in molti si metteranno in fila per dedicare un pensiero ad Armani fin dalle prime ore del mattino. La camera ardente sarà visitabile fino alle 18. Replay il giorno dopo, domenica 7 settembre, negli stessi orari.
Lunedì 8, invece, si terranno i funerali, in forma rigorosamente privata, come da indicazioni dello stesso stilista, da sempre noto – e apprezzato – per riservatezza e sobrietà. A Piacenza, sua città natale, così come a Milano, sarà lutto cittadino. Un omaggio più che dovuto per un’icona che ha saputo più di altri interpretare la milanesità per portarla in tutto il mondo.
L’addio
È lì, tra le vie più eleganti del centro, che il re della moda ha trascorso lavorando, come fatto sin da giovanissimo, gli ultimi giorni della sua lunga esistenza, "dedicandosi all'azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire". Ed è sempre lì che oggi il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione dai collaboratori, "si è spento serenamente, circondato dai suoi cari", dicono in una nota i dipendenti e la sua famiglia, che nel tardo pomeriggio ha ricevuto la visita del parroco della vicina chiesa per una preghiera e una benedizione.
Se è vero, come sosteneva lo stilista, che "l'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare", Armani resterà a lungo nella memoria dei milanesi. Quelli che lo salutavano quando, ancora pochi anni fa, sistemava i manichini delle sue vetrine e lui ricambiava con un sorriso cortese.

Le reazioni
"Era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo", sottolinea il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, secondo cui "a Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città". Come quando durante la pandemia da Covid, nel 2020 a pochi giorni dalla festa più amata dai milanesi, Sant'Ambrogio, affisse su cartelloni pubblicitari e pensiline della metropolitana il messaggio "io ci sono per voi, per Milano, con sentimento".

Una dichiarazione d'amore per esprimere vicinanza alla sua città e ai suoi concittadini, che ora in tanti lo ricordano in via Borgonuovo con un fiore, il capo chino e lo sguardo di chi sa di avere perso uno di loro. Famoso in tutto il mondo, celebrato dalle star e imitato da molti stilisti per i quali è stato un vero e proprio maestro, Armani è rimasto sempre "fedele alle sue radici", come lo ricorda il presidente della Regione Attilio Fontana, secondo cui con la sua morte la Lombardia perde "un autentico pilastro".
L’eredità
Alla sua lungimiranza si deve la celebre Settimana della Moda che due volte all'anno trasforma la metropoli nella passerella dei più importanti brand internazionali, ma anche l'evoluzione della Camera della Moda, con cui ha contribuito ad affermare Milano come la capitale mondiale dal settore. "Milano è il centro del mio mondo, mi ispira da sempre" ha detto del resto lo stilista in più di una occasione, mostrando un affetto che i suoi luoghi stanno ora ricambiando con gli interessi.