GIULIA BONEZZI e NICOLA PALMA
Cronaca

Armani e l’amore viscerale per la Scala: la creazione dei costumi, gli inviti ai vip e l’impegno nella Fondazione

Un legame indissolubile, un rapporto cementato negli anni che ha contribuito a riportare il foyer del Piermarini al centro del mondo, ogni 7 dicembre in occasione della Prima

Giorgio Armani con Sophia Loren alla Scala

Giorgio Armani con Sophia Loren alla Scala

Milano, 4 settembre 2025 – Giorgio Armani e la Scala. Un legame indissolubile. Un rapporto cementato negli anni, che ogni 7 dicembre si sublimava nelle creazioni che vestivano i vip del foyer del Piermarini nella serata più importante.

Nel giorno della morte dello stilista, scomparso all'età di 91 anni, non si può non ricordare l'amore viscerale per il tempio della lirica e il suo contributo decisivo per rendere glamour il red carpet di Sant'Ambrogio.

Armani e il 7 dicembre

Era Armani, infatti, il protagonista indiscusso di quello che è il momento più hollywoodiano dell'intera stagione del Piermarini, quando la maison veste anche le étoile del corpo di ballo, a iniziare da Roberto Bolle, e molte autorità: anche la premier Giorgia Meloni lo scelse per la sua prima e sinora unica apparizione, nell'anno primo del suo governo 2022. Ma soprattutto lo stilista ha trascinato alla Scala pattuglioni interi di stelle del cinema e della musica: se negli ultimi anni il foyer del 7 dicembre ha avuto almeno la parvenza di quello degli anni d'oro, bazzicato da gente come Grace Kelly e Carolina di Monaco, è stato soprattutto grazie agli inviti di Re Giorgio.

Inviti che hanno portato alla Scala solo nell'epoca recente l'attore Pierfrancesco Favino, l'atleta olimpionico Gianmarco Tamberi e il cantante Achille Lauro nel 2024, il regista Pedro Almodovar e l'attore francese Louis Garrell per il Don Carlo del 2023, il cantautore Cesare Cremonini e l'attore Luca Argentero nel 2022. L'anno prima, lo stesso Armani si materializzò nel foyer in mascherina chirurgica azzurra alla Prima post pandemia del Macbeth.

Il legame con il Piermarini

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Giorgio Armani nel foyer della Scala nel 2015

Qualche mese prima, nell'aprile del 2021, il gruppo fondato dallo stilista aveva formalizzato la decisione di diventare fondatore sostenitore del Piermarini. Del resto, come riassunto nel comunicato che all'epoca fu diramato da via Filodrammatici, "già al momento della sua costituzione (nel 1997, ndr), Giorgio Armani era stato tra i primi a sostenere la Fondazione" lirico-sinfonica. “Il mio impegno verso Milano, in questo ultimo anno così sconvolgente, è stato importante su tutti i fronti e non potevo certo trascurare il settore della cultura, colpito duramente in ogni suo aspetto", il messaggio riferito all'epoca drammatica del Covid e alla lenta ripresa della Scala.

L'impegno per l'arte

In quell'occasione, Armani aggiunse: "Le arti vengono sempre messe in secondo piano nei momenti difficili perché non appaiono immediatamente vitali e necessarie. E invece lo sono. Il teatro, la musica, il balletto sono pura espressione di bellezza e delle più alte qualità umane - creatività, ingegno, fantasia, impegno - che stimolano il progresso e la rinascita. Questa nuova iniziativa è dedicata di nuovo alla città di Milano, per il valore simbolico dell’istituzione, ma anche per i miei legami affettivi e personali con essa, per i ricordi dei tanti spettacoli e concerti cui ho assistito, degli ospiti illustri che ho vestito, di esperienze indimenticabili come la creazione dei costumi, nel 1994, per l’Elektra di Richard Strauss diretta dal Maestro Sinopoli. Ora, più che mai, sento il dovere morale di contribuire attivamente a sostegno del prestigioso Teatro, patrimonio di milanesi e non, vero e proprio simbolo di resistenza intellettuale”.

Minuto di silenzio e dedica

Un impegno e un amore ricambiati, come testimonia la doppia decisione presa dal Teatro alla Scala in occasione della sua morte: minuto di silenzio questa sera, in occasione del concerto della London Symphony Orchestra diretta da Sir Antonio Pappano e dedica della serata inaugurale della Stagione di Balletto 2024/2025, il prossimo 18 dicembre con La Bella addormentata di Čajkovskij nella coreografia di Rudolf Nureyev.

"Con Giorgio Armani – si legge in una nota del Piermarini – il Teatro alla Scala perde un sostenitore appassionato e un interlocutore con cui abbiamo condiviso storia, progetti e una comune visione della creatività e dei valori della Città di Milano. Nel 1997, in occasione della costituzione della Fondazione, Giorgio Armani era stato tra i primi a sostenerla. Nel 2021 era tornato a fianco del Teatro come Fondatore Sostenitore in un momento particolarmente delicato per il mondo dello spettacolo, dando un contributo importante alla ripartenza dopo la pandemia. Inoltre dal 2023 Giorgio Armani era Honorary Member della ‘Teatro alla Scala Association of America”.

“Lo avevo incontrato in occasione dell’ultimo Gala Fracci – ha ricordato il sovrintendente Fortunato Ortombina – e mi aveva dato il benvenuto alla Scala con un calore che era anche sguardo al futuro. Giorgio Armani per la Scala non è stato solo un sostenitore ma un amico in cui abbiamo trovato la stessa dedizione all’eccellenza e lo stesso slancio verso una dimensione internazionale. Un simbolo che ha saputo incarnare le energie migliori della nostra città”.