Fedez e l’appello per l’Avis: donate il sangue. Ecco come fare

Il rapper torna a parlare sui social dopo il ricovero per due ulcere e ringrazia l’associazione dei donatori che gli aveva chiesto di farsi loro portavoce

Milano – L’aveva detto, subito fuori dal Fatebenefratelli: “Ringrazio i donatori di sangue, cercherò in qualche modo di far accendere i riflettori su questo tema. Senza di loro non sarei qui”. E l’ha fatto. Con alcune stories su Instagram, oggi Fedez ha usato la propria voce e il proprio seguito per promuovere l’appello dell'Avis a donare il sangue, prima di annunciare che ci saranno altre azioni più strutturate. 

L’appello dell’Avis

"Sono molto felice di essere tornato a casa e voglio ribadire i miei ringraziamenti a tutto lo staff medico e infermieristico del Fatebenefratelli di Milano”. Iniziano così le prime stories del marito di Chiara Ferragni sul suo profilo Instagram dopo gli otto giorni di ricovero per emorragie dovute a due ulcere intestinali. Il rapper, che in ospedale ha subito delle trasfusioni che, come ha spiegato, gli hanno salvato la vita, ha ringraziato quindi anche l'Avis che in questi giorni “mi ha lanciato un bellissimo appello, a cui rispondo in modo positivo. In queste settimane cercheremo di capire cosa fare per far capire l'importanza di donare il sangue”.

A sinistra Fedez, a destra la donatrice Giulia
A sinistra Fedez, a destra la donatrice Giulia

La donatrice: “Donate, è una cosa importante”

Fedez ha poi condiviso sui social l'appello di una donatrice Avis, Giulia, che in un video dalla sede di Milano mostra le poltrone vuote pronte ad accogliere chi vorrà donare il sangue. “Qui ci sono tante poltrone vuote - spiega Giulia - e abbiamo bisogno di aiuto. Fede aiutaci a diffondere e a essere con noi perché questa è davvero una cosa importante”. Detto, fatto, l’artista ha ripostato l’appello. 

L’invito di Avis al rapper

Quando, nell’imminenza del ricovero, Fedez aveva detto, sempre via social, di essere stato salvato da due trasfusioni di sangue, l’Avis Lombardia gli aveva scritto una lettera aperta: “Caro Fedez, Speriamo che questa lettera ti trovi in buona salute e che tu stia affrontando la tua situazione con coraggio e determinazione. Prima di tutto, vogliamo dirti quanto siamo felici di sapere che le due trasfusioni di sangue, che hai ricevuto, hanno contribuito a salvarti la vita. È una notizia meravigliosa e ci fa sentire grati per essere parte di questo processo. Noi siamo i donatori, persone comuni che ogni giorno si presentano nei centri di donazione di sangue per fare la differenza nella vita degli altri. Non siamo supereroi, ma crediamo fortemente nell'importanza della donazione di sangue per aiutare chi ne ha bisogno. La tua storia è un potente ricordo di quanto il sangue donato possa fare la differenza, salvando vite umane preziose. (...) Quando ti sentirai meglio, sarebbe un grande onore per noi incontrarti di persona. Vorremmo darti un caloroso abbraccio e condividere con te il nostro entusiasmo per la donazione di sangue e per la possibilità di salvare vite. Esperienze come la tua sono esattamente quelle che motivano noi donatori a continuare a donare e spingono i giovani a diventare nuovi donatori. (...)”. 

Cosa fare per donare il sangue

Per donare il sangue, se non lo si è mai fatto, è possibile contattare l’Avis a questo link e inviare una richiesta di adesione. Possono donare le persone di età compresa tra i 18 ed i 60 anni (per la prima donazione). Chi è già donatore può superare il limite dei 65 anni in relazione ovviamente allo stato di salute in atto e alla valutazione cardiologica. 

Chi può donare

Ci sono poi alcuni requisiti fisici: avere un peso superiore ai 50 chili, non aver assunto antibiotici nelle due settimane precedenti alla donazione, altri farmaci nell’ultima settimana (la pillola anticoncezionale non è considerata come un farmaco), non avere il ciclo mestruale in corso (si può donare una settimana dopo il termine), non aver fatto esami endoscopici, tatuaggi, piercing, fori ai lobi, trattamenti con agopuntura negli ultimi 4 mesi, non assumere stupefacenti, avere una relazione sessuale stabile (o nessuna) da almeno 4 mesi, non aver effettuato viaggi in zone tropicali o malariche negli ultimi 6 mesi. Ci sono poi regole stringenti per il Covid, il virus West Nile e la Dengue. 

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