
Un frame del video postato sulla pagina Instagram di “Maledette biciclette milanesi“ che mostra la situazione in via Porpora
"Non si può morire a 25 anni. Non si può morire mentre si attraversa la strada. Via Porpora è una autostrada urbana, dove gli automobilisti circolano a velocità e condizioni fuori controllo". È scritto sotto il post pubblicato dai promotori del presidio organizzato per domani, 10 settembre, in via Porpora 154, alle 19.30: "Ciao Matteo. Che sia l’ultimo presidio" è il titolo della manifestazione (e l’auspicio) organizzata da “Città delle persone“, una comunità formata da più associazioni e singoli cittadini che chiedono da tempo "basta morti in strada". E che lo spazio pubblico che sia "di tutti, davvero". Matteo Barone è la settima vittima della strada a Milano, nel 2025. "La 259esima persona a piedi investita e uccisa in Italia dall’inizio dell’anno (dati Asaps, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale)", si legge nel post che annuncia l’evento sui social. "Dobbiamo essere tutti presenti per ricordare Matteo, per fare rumore, per fare sentire che non ci stiamo".
"Non è un incidente. Via Porpora – si legge ancora – è un’autostrada urbana, larga 12 metri, con marciapiedi striminziti e nessun dissuasore di velocità per tutta la sua lunghezza". Una via in cui si trovano "scuole, case, negozi, bar e luoghi di aggregazione, i cui accessi sono possibili solo per chi vuole sfidare la sorte attraversando la strada, implorando la pietà di chi ha troppa fretta per fermarsi alle strisce pedonali. La sicurezza sulle strade riguarda tutti: chi è alla guida di un’automobile e non si ferma davanti a chi sta attraversando. Chi avrebbe il dovere e la responsabilità di controllare e lascia le strade in una condizione di anarchia. Chi è al governo della città e adotta un approccio troppo cauto nell’implementare cambiamenti che possono salvare la vita. Chi è al governo del Paese e avrebbe la possibilità di promuovere leggi che rendano subito più sicure le nostre strade, ma sceglie di rendere più difficili i controlli e l’abbassamento dei limiti di velocità. Chi non si inc... per un ragazzo ucciso così, a 25 anni". Su Instagram, la pagina “Maledette biciclette milanesi“ che con ironia denuncia la "giungla" sulle strade della città, attaccando chi punta sempre il dito contro le dueruote, in un video mostra le condizioni in cui i pedoni si trovano quotidianamente, in questa via: in un video, si vedono persone che provano ad attraversare sulle strisce mentre sfrecciano auto e moto. Ben poche rallentano subito, per poi fermarsi e dare la precedenza a chi cammina. "Il problema non è solo il tasso alcolemico – la conclusione –. La verità, scomoda, è che nessuno si ferma davanti alle strisce pedonali".
M.V.