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Crollo dell’insegna Generali a City life: dieci indagati fra manutentori e installatori

Iscritti nel registro degli indagati dalle pm Francesca Celle e Maura Ripamonti, che dal 30 giugno scorso indagano sulle cause che hanno determinato l’improvviso collasso dell’insegna sul terrazzo del grattacielo

L’insegna pericolante sulla torre Generali di Citylife lo scorso 30 giugno

L’insegna pericolante sulla torre Generali di Citylife lo scorso 30 giugno

Milano, 12 settembre 2025 – Dieci persone sono state indagate dalla Procura di Milano nel fascicolo sul cedimento dell'insegna “Generali” – posta sul tetto dell'omonima torre nel quartiere City Life in zona ex Fiera –avvenuto lo scorso 30 giugno. I pubblici ministeri Francesca Celle e Maura Ripamonti procedono per crollo colposo. L'indagine riguarda progettisti e rappresentanti delle società a vario titolo coinvolti nell'installazione e manutenzione dell'insegna sulla torre Hadid.  Lunedì 15 settembre prenderanno il via gli accertamenti tecnici dei consulenti della Procura.

La polizia locale intervenuta nell'area di City Life per rendere inaccessibile l'area attorno alla torre, la mattina del crollo dell'insegna
La polizia locale intervenuta nell'area di City Life per rendere inaccessibile l'area attorno alla torre, la mattina del crollo dell'insegna

Collasso improvviso 

L’insegna delle Generali, diventata ormai iconica nel panorama dell’area ex fiera in zona Sempione caratterizzata dalle tre torri e dal parco, collassa dal tetto del grattacielo delle Generali all’alba del 30 giugno scorso. A un’altezza di 192 metri. Miracolosamente il crollo è limitato dal fatto che la gigantesca insegna rossa collassa sul terrazzo del grattacielo di 44 piani, e che a quell’ora la zona è pressoché deserta. Tanto più gli uffici, che occupano 39 dei 44 piani.

Vigili del fuoco nell'area di CityLife il 30 giugno
Vigili del fuoco nell'area di CityLife il 30 giugno

La mattina del 30 giugno 

In pochi minuti, scattato l’allarme, intervengono decine di squadre dei vigili del fuoco dal vicino comando di via Messina, assieme alle forze dell’ordine. L’area viene immediatamente circoscritta e interdetta al pubblico. La Procura di Milano da quella mattina del 30 giugno apre un fascicolo d’inchiesta con le ipotesi di reato di crollo colposo di costruzioni. Nel corso della mattinata, sono i vigili del fuoco a ipotizzare come cause, o eventualmente come concause, le alte temperature che stanno caratterizzando quei giorni di fine giugno. A cedere sarebbe stata la fitta ragnatela di tubi e nodi che sosteneva e reggeva l’insegna in cima alla torre.

Via libera dei pm. La maxi-insegna verrà rimossa
La Procura di Milano ha dato il via libera allo smontaggio delle insegne di Generali sulla torre Hadid in zona...

L’indagine 

Questo aspetto verrà evidenziato anche nella relazione dei Vigili del fuoco corredata da fotografie e video realizzati anche con i droni. I magistrati vogliono però capire se ci siano state responsabilità da parte della società di manutenzione e, a monte, le eventuali responsabilità della società incaricata, all’epoca della sua costruzione, dell'installazione. 

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La riapertura 

La torre Hadid – progettata dall’archistar irachena Zaha Hadid, costruita fra il 2014 e il 2017 e inaugurata il 2019 – riaprirà i battenti l’otto luglio, permettendo così ai circa duemila dipendenti del colosso delle assicurazioni di tornare nei propri uffici. Quattro giorni prima, il 4 luglio, le pm avevano dato il via libera allo smontaggio delle due insegne, quella pericolante e quella identica sull'altra facciata della torre, procedendo anche all'acquisizione della documentazione per valutare quali imprese – con i rispettivi titolari e responsabili – erano intervenute nella realizzazione della struttura, chi aveva eseguito i lavori e che si era occupato della manutenzione. Le operazioni di rimozione dell’insegna danneggiata sono state avviate e completate il 25 luglio.