
Il tratto dell’argine che ha ceduto all’improvviso Le associazioni ora chiedono interventi urgenti
Problemi lungo l’argine della roggia Pizzabrasa, nel tratto che costeggia la ciclopedonale per Tolcinasco. Nei giorni scorsi un segmento di dieci metri di sponda è crollato nel corso d’acqua, riducendo la carreggiata del viottolo di campagna. È un percorso molto frequentato non solo dagli agricoltori delle aziende della zona, ma anche da runner, ciclisti e famiglie. A provocare il cedimento sarebbero state le forti piogge sul territorio nelle ultime settimane, causando erosioni. A questo si aggiunge l’azione degli animali selvatici: numerose tane scavate da nutrie e roditori hanno contribuito a indebolire ulteriormente l’argine, rendendolo fragile e instabile. Il problema, però, non si limita a quel tratto già franato. Lungo diversi punti della roggia si notano fessurazioni e crepe nel terreno, segnali preoccupanti che lasciano presagire altri possibili cedimenti nelle prossime settimane, se non si interverrà con urgenza.
Le associazioni ambientaliste del territorio hanno più volte richiamato l’attenzione delle istituzioni su questa criticità, che non riguarda soltanto la roggia Pizzabrasa – un prezioso ecosistema ricco di flora autoctona e fauna locale, anche ittica – ma anche altri corsi d’acqua e parchi della zona sud di Milano. Uno degli interventi ipotizzati per contrastare il fenomeno è la limitazione della popolazione di roditori, tra i principali responsabili del degrado degli argini. Questa soluzione divide l’opinione pubblica: da un lato c’è chi la ritiene necessaria per salvaguardare l’ambiente e le aree verdi, dall’altro chi teme conseguenze negative per l’equilibrio naturale e si oppone a qualsiasi abbattimento. Un esempio è quello del Parco dei Giganti a San Giuliano, dove un’operazione della Polizia della Città Metropolitana aveva portato all’eliminazione di conigli, scatenando proteste degli animalisti. Mas.Sag.