
Matteo Barone, 25 anni, ha perso la vita per le ferite dopo essere stato investito da un'auto in via Porpora. Secondo i testimoni, il ragazzo stava attraversando sulle strisce pedonali
Milano – L’assenza di segni di frenata sull’asfalto lascia pensare che il conducente si sia accorto solo all’ultimo della presenza del pedone sulle strisce di via Porpora angolo Ingegnoli e che non abbia avuto il tempo per rallentare. Una dinamica che si porta dietro una domanda: Giusto Chiacchio era distratto? E se sì, da cosa? Per questo, il pm Maurizio Ascione, che sta coordinando le indagini sull’investimento mortale di sabato mattina, ha disposto il sequestro dell’i–Phone 16 dell’agente del commissariato Garibaldi Venezia libero dal servizio.

Il dubbio
L’obiettivo degli investigatori della polizia locale è capire se il conducente dell’Audi Q2 stesse utilizzando il cellulare al momento dell’impatto che ha ucciso il venticinquenne Matteo Barone, che stava tornando a casa a piedi dopo una serata con gli amici.
La velocità
Un altro aspetto da approfondire riguarda la v
e locità della macchina, che un testimone oculare ha definito “forte” nelle dichiarazioni rese ai ghisa del Radiomobile, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli. Quanto forte? I danni alla carrozzeria dell’auto e la distanza di 38,4 metri tra l’attraversamento pedonale e il punto in cui è stato soccorso Barone (prima sbalzato sul parabrezza e poi trascinato per circa 18 metri) fanno ipotizzare che il tachimetro segnasse valori notevolmente superiori al limite di 50 chilometri orari.
Il nodo telecamere
Stando a quanto risulta al Giorno, non ci sono telecamere che hanno ripreso l’incidente, ma i vigili hanno comunque gli strumenti tecnici per stilare una perizia sulla velocità dell’Audi. Inutile dire che nel corso del procedimento penale anche il giudice o le parti coinvolte (Chiacchio e i familiari di Barone) potrebbero incaricare altri esperti per effettuare lo stesso tipo di calcolo.
L’etilometro
E poi c’è la questione della prova etilometrica, al quale il poliziotto – che da due anni è in regime di sorveglianza sanitaria per una precedente “intossicazione etilica” e che ogni sei mesi si sottopone a prove del sangue per certificare l’astinenza da alcol – è risultato positivo con valori compresi tra 0,63 e 0,60, quindi più del limite massimo di 0,50 previsto dalla legge.
Comportamento sospetto
Tuttavia, il pre test è stato effettuato solo tre ore e mezza dopo l’incidente. Il motivo? Trasportato in ambulanza all’istituto clinico Città Studi alle 6.57, Chiacchio si è allontanato dall’ospedale alle 8, non appena i medici gli hanno spiegato che lo avrebbero sottoposto agli esami del sangue su richiesta della polizia locale. Rintracciato dai colleghi e riportato in via Porpora, la prima prova è stata effettuata alle 9.09.
Un lasso di tempo che giustifica un interrogativo: che valori avrebbe segnato l’etilometro se la prova fosse stata effettuata prima? Un quesito quasi certamente destinato a rimanere senza risposta. Di risposte, se vorrà, ne darà nelle prossime ore Chiacchio durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto. A meno che non si avvalga della facoltà di restare in silenzio.