
Sul posto sono intervenuti i tecnici del soccorso alpino e l'elisoccorso (foto di repertorio)
Bergamo – Ennesima tragedia sulle montagne della Lombardia. Una persona di 71 anni – le generalità non sono ancora state rese note – è precipitata da un sentiero sul Pizzo Arera, nel comune di Ardesio, sulle Alpi Bergamasche. L’allarme all’Agenzia regionale di emergenza urgenza è giusto domenica intorno alle 12.30 e sul posto sono stati inviati i tenici del Soccorso alpino e l’elisoccorso decollato da Sondrio. Purtroppo, per l’escursionista non c’è stato nulla da fare.

Appena il giorno prima, sabato 9 agosto, nel corso di una camminata lungo il sentiero che collega Valbondione al rifugio Curò, Fabio Pilenga è morto dopo essere precipitato dalla strada sotto gli occhi della moglie e delle figlie. L’uomo, di 53 anni, è stato colpito da un masso che si è staccato da un pendio proprio sopra al punto in cui stava passando in quel momento, facendolo cadere.
Ma gli incidenti in questa stagione sono frequenti. Il 4 agosto, in Valmasino, è stato ritrovato in senza vita l’alpinista milanese Federico Beltrami. Il giovane, nato nel 1987, era stato visto cadere da oltre 200 metri da una zona molto impervia.
In montagna, gli escursionisti affrontano molti rischi, tra cui cambiamenti meteorologici improvvisi, cadute, disidratazione e ipotermia. Terreni scivolosi o instabili possono causare infortuni, mentre la scarsa visibilità aumenta il pericolo di smarrirsi. Per ridurre i rischi, è fondamentale pianificare l’itinerario, informarsi sul meteo e partire con equipaggiamento adeguato: scarponi, abbigliamento a strati, mappa e bussola o gps. Portare acqua, cibo e un kit di pronto soccorso è essenziale. Meglio non camminare soli e avvisare qualcuno del percorso previsto. Con preparazione, prudenza e rispetto dell’ambiente, l’escursione diventa un’esperienza sicura e gratificante.