
Sono una trentina i gatti ospitati nella colonia di via San Dionigi
Milano, 1 settembre 2025 – L’arrivo del Leoncavallo nel capannone in disuso di via San Dionigi minaccia di sfrattare la piccola colonia felina che da una trentina d’anni vive serafica tra il cortile dell’edificio e la vegetazione circostante. A lanciare l’allarme, preoccupate per quel che potrà accadere in futuro ai mici, sono le tre volontarie che da anni ormai se ne prendono cura quotidianamente. Un piccolo gruppo di gatti randagi – e predatori – che per loro stessa natura sono abituati ad andare a caccia di topi e altri animali, che nella campagna fra Porto di Mare e Rogoredo non mancano sicuramente; ma che non disdegnano cure e pappe preparate ogni giorno per loro dalle volontarie.

“Siamo preoccupate”
“Questa è una colonia felina che è stata censita una ventina d’anni fa – racconta la capofila delle gattare Roberta Tavazzani – ma i gatti qui, dentro e nei paraggi del capannone che il Comune vuole destinare al Leoncavallo, ci sono da dieci anni prima. Parliamo insomma di tre decenni, durante i quali i gatti si sono abituati a questo posto e alla quiete della zona circostante. In tutta sincerità, siamo un po’ preoccupate”.
"Non spostateli”
Un appello, il loro, che è stato raccolto da Gianluca Comazzi (Forza Italia), assessore al Territorio e ai Sistemi Verdi in Regione. “Dopo essermi confrontato con i volontari che da anni accudiscono la colonia felina di via San Dionigi, ho appreso che i gatti presenti sono circa trenta – racconta Comazzi –. Si tratta di animali che oggi vivono tranquilli, nel retro di un capannone isolato, senza disturbi e in un contesto che rappresenta per loro un habitat sereno". Quindi, per Comazzi, "trasferire qui il Leoncavallo significherebbe stravolgere questo equilibrio: rumori, cantieri e afflussi di persone rischierebbero di compromettere la tranquillità e la salute dei gatti, vanificando il lavoro dei volontari che da anni se ne prendono cura. Sala ancora una volta dimostra di non conoscere i quartieri. Questa è la classica decisione calata dall’alto"

La promessa dell’oasi felina
"Non siamo contro il centro sociale a prescindere – riconosce Roberta Tavazzani – sia chiaro, ma abbiamo paura che vada a sconvolgere un equilibrio e una tranquillità per i nostri amici gatti che finora, grazie al Parco Agricolo Sud, c’erano sempre state. Pensiamo al rumore, alla musica, al continuo viavai di persone che si verrà a creare. E poi molti di questi ragazzi e di queste ragazze portano con loro dei cani. Non vorremmo che si creassero dei problemi di convivenza coi mici”. Le volontarie sperano che Palazzo Marino mantenga finalmente la promessa, che si è rincorsa negli anni, di realizzare in questa zona un’oasi felina. Dove i gatti ora ospitati nel capannone potrebbero essere trasferiti. “Speriamo sia la volta buona”.