
Il centro sociale Leoncavallo sfrattato dallo stabile di via Watteau
Milano, 22 agosto 2025 – La proprietà (l'immobiliare Orologio della famiglia Cabassi) è tornata di fatto in possesso della struttura di via Watteau per 31 anni occupata dal Leoncavallo. Dopo lo sfratto esecutivo di ieri sono state cambiate le serrature degli accessi ed è stato ripristinato il sistema di allarme. La struttura verrà resa inagibile eliminando i sanitari, per scongiurare nuove occupazioni, e continua il monitoraggio esterno delle forze dell'ordine.
Le chiavi delle porte esterne sono nelle mani della proprietà. Quelle interne sono invece nella disponibilità dell'ufficiale giudiziario che potrà essere contattato dai referenti del centro sociale storico, che su appuntamento entreranno a ritirare nell'arco dei prossimi 30 giorni gli oggetti rimasti, in particolare tavoli, sedie e maxischermi. Nelle stanze ci sono anche alcuni letti, che venivano usati occasionalmente.
Lo sgombero
Il momento di svolta della storia decennale del Leonka è arrivato ieri mattina, intorno alle 7.30, quando un grosso spiegamento di forze dell’ordine ha chiuso gli accessi a via Watteau per dare esecuzione allo sfratto tentato per 133 volte dal 2005. L'intervento delle forze dell'ordine per l'esecuzione dello sfratto era fissato e atteso per il 9 settembre. Ma la polizia è entrata in azione con una ventina di giorni in anticipo, cogliendo di sorpresa i militanti del centro sociale del Leoncavallo. Un paio di giorni fa, in vista dello sfratto imminente, hanno lanciato una raccolta fondi di “resistenza” per permettere al Leonka di sopravvivere alle ruspe. Non si aspettavano il blitz delle forze dell’ordine. Alle 10.30 tutto finito, stabile riconsegnato alla proprietà.
E intanto, al grido di “Giù le mani dalla città!”, il Leoncavallo annuncia per il 6 settembre a Milano un corteo nazionale “contro lo sgombero” della struttura avvenuto giovedì 21 agosto “contro il fascismo di governo, la gentrificazione ed espropriazione dei patrimoni pubblici e autogestiti”. In un post sui social, lo spazio autogestito ha invitato a iniziare un percorso verso il corteo “che coinvolge tutte le realtà milanesi che hanno a cuore il destino della città”.
L'appuntamento sarà nei giorni in cui al parco Sempione è in programma il festival antirazzista Abba Vive, in ricordo di Abdul Guiebre detto appunto Abba, ucciso a sprangate il 14 settembre 2008 per aver rubato un pacco di biscotti, “un evento che rappresenta la memoria viva delle nuove generazioni antirazziste e decoloniali che sono il futuro di Milano”. “Costruiamo assieme un corteo nazionale contro la gentrificazione e la democrazia del metro quadro per il diritto ad esistere degli spazi autogestiti e una democrazia dal basso” è l'invito.