
L’assessora Francesca Caruso
Cinque milioni di euro in due anni dalla Regione agli spettacoli - teatri, cinema e cineteatri, auditorium musicali, sale polivalenti - e all’adeguamento strutturale e tecnologico delle attività nel settore cinematografico. La Lombardia non avrà Cinecittà, ma può comunque vantare un primato tra le regioni italiane, certificato dal rapporto della Siae sul 2024, sia per il pubblico - con 14,7 milioni di spettatori l’anno scorso, pari al 20% di tutto il Paese pur avendo un sesto della popolazione - che per i film proiettati (quasi mezzo milione, il 18% del monte-Italia). Sempre l’anno scorso la Lombardia è stata la regione con più organizzatori attivi nel settore cinematografico (386), nel quale lavorano oltre 1.700 imprese (il 18,6% di quelle italiane) del settore audiovisivo e oltre sedicimila persone.
Quest’anno, fa sapere l’assessora alla Cultura Francesca Caruso, la Regione ha supportato l’industria cinematografica lombarda con 8,8 milioni di euro, e ha previsto per sostenerla la dotazione finanziaria di 5 milioni di cui sopra, ripartita in parti eguali sul 2025 e sul 2026. "I numeri del settore cinematografico testimoniano un sistema solido, radicato e partecipato su cui Regione ha scelto di investire con risorse concrete e mirate", rivendica Caruso, di FdI, elencando alcune iniziative come la seconda edizione del bando “Lombardia per il cinema” da 3 milioni di euro per produzioni (di film, serie o documentari) ambientate sul territorio, e un’altra misura da 300mila euro creata con la Lombardia Film Commission dedicata alla scrittura di storie sempre ambientate o ispirate localmente (le domande sono aperte fino al 30 settembre).