
Cecilia De Astis e l'auto che l'ha investita e uccisa in via Saponaro a Milano
Milano, 14 agosto 2025 – Sono nuovamente spariti i quattro baby pirati responsabili dell’investimento costato la vita a Cecilia De Astis, la donna di 71 anni travolta dall’auto (risultata rubata) in via Saponaro, al quartiere Gratosoglio di Milano, lunedì 11 agosto poco prima di mezzogiorno. La scomparsa dei quattro minorenni – al volante del veicolo con targa francese c'era il “più grande” di 13 anni, assieme a lui due ragazzi di 11 anni, tra cui una bimba, e uno di 12 – avvenuta nel corso della notte, resta ancora da capire se assieme ai rispettivi genitori, fa seguito a un’altra, prima fuga che si era verificata ieri, 13 agosto.
Un allontanamento di un paio d’ore, che all’inizio aveva fatto pensare a una vera e propria scomparsa dal campo nomadi di via Selvanesco, giustificata (da una fonte che si occupa del caso) “per sfuggire alla pressione mediatica”. Tre delle quattro famiglie coinvolte nella vicenda erano poi rientrate nel campo rom alla periferia sud della città.

Il punto dell’inchiesta
I quattro minori, tutti under 14 anni, non sono imputabili. Le loro posizioni, assieme alle eventuali responsabilità dei genitori, sono ora al vaglio del Tribunale per i minorenni di Milano e della Procura ordinaria. Il primo dovrà stabilire se ci sono le condizioni, che finora non sussistono (i genitori non li hanno abbandonati, né hanno concorso al reato), di affidarli a una comunità, mentre al quarto piano del Palazzo di giustizia spetterà valutare presunte colpe dei genitori, intervento che verrà preso solo quando tutto sarà chiaro. L'eventuale responsabilità penale va infatti accertata caso per caso, mentre civilmente i genitori rispondono sempre dei danni causati dai figli minori.

L’ultimo saluto a Cecilia
Oggi pomeriggio alle 14,45 nella chiesa di San Barnaba al Gratosoglio si terranno intanto i funerali di Cecilia De Astis. Ai famigliari della settantenne sono arrivate le condoglianze di tutto il mondo politico e quelle del presidente dell’Opera Nomadi Lombardia Mario Cipriani, che ha parlato di un "gesto irresponsabile e criminale", chiedendo però di non generalizzare perché "non tutti i rom sono uguali" e "dipingere un intero popolo come colpevole per le azioni di pochi non solo è ingiusto, ma alimenta odio e divisione". Alle esequie l’amministrazione comunale sarà rappresentata dall'assessore Gaia Romani. "Vedremo come lanciare un messaggio al quartiere ma questo – ha concluso don Paolo, che officerà le esequie – sarà un momento loro, che hanno il dramma di aver perso una mamma di 71 anni".