STEFANIA TOTARO
Cronaca

Decine di spaccate e furti: condannata la banda dei rom che partiva dai campi nomadi milanesi e razziava le aziende

Monza, pene fino a quasi 7 anni di reclusione nei confronti di 7 esponenti del sodalizio criminale sgominato dai carabinieri monzesi nel luglio 2020. Ecco come agivano e dove colpivano, anche a Varese e Bergamo

Il campo nomadi di via Bonfadini di Milano, base d'appoggio per la banda sgominata dai carabinieri monzesi, è stato sgomberato nel luglio 2024

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Monza, 14 Luglio 2025 – Hanno commesso decine di furti con spaccata in tutta la Lombardia ai danni di aziende di vario genere per poi rivendere la refurtiva. La gup del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti ha deciso 7 condanne a pene fino a 6 anni e 8 mesi di reclusione con il rito abbreviato e 2 rinvii a giudizio per la banda di rom, soprattutto originari dell'Est Europa e residenti in campi nomadi milanesi, imputati a vario titolo delle accuse di associazione per delinquere e furto aggravato. La sentenza ha accolto le richieste di condanna presentate dalla pm della Procura di Monza Sara Mantovani, che aveva chiesto pene a partire dai 2 anni di reclusione fino alla più pesante di quasi 7 anni.

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Gli arresti 5 anni fa 

La banda era stata sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Monza nel luglio 2020 dopo un lungo inseguimento lungo la tangenziale Nord e Est in cui dal portellone aperto del furgone i ladri di professione avevano lanciato per strada trapani e altri arnesi per riuscire a guadagnarsi la fuga. Invece in sei erano stati fermati dai militari a ridosso del campo nomadi di via Bonfadini a Milano.

Il sodalizio criminale era stato assicurato alla giustizia dai carabinieri della Compagnia di Monza
Il sodalizio criminale era stato assicurato alla giustizia dai carabinieri della Compagnia di Monza

In quell'occasione i rom avevano commesso 4 furti in meno di 4 ore tra Cesano Maderno, Seveso e Nova Milanese ai danni di aziende attive nel settore della meccanica di precisione e nell'arredamento. Sempre la stessa la tecnica: la banda arrivava a bordo di un furgoncino bianco con targa coperta e utilizzando un muletto o mezzi presenti nei depositi, si apriva un varco nel capannone riuscendo a portare via arnesi, attrezzi e computer.

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I blitz a Varese e Bergamo  

Il tempestivo intervento di pattuglie in servizio di controllo del territorio dei carabinieri e della Polizia Stradale di Arcore aveva permesso di mettere in fuga i membri della banda – padre e due figli e altri tre complici, tutti connazionali – fino alla cattura. Grazie alle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza delle aziende è stato possibile identificare gli altri presunti componenti della banda, già noti ai militari operanti per precedenti specifici. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura monzese, hanno poi permesso di aggiungere molti altri furti all'elenco di quelli che sarebbero stati commessi, in Brianza ad Agrate e Caponago e Carate, ma anche in provincia di Milano, Bergamo e Varese.