MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Divieto per le moto in Area B, obbligo Move-In, ticket Atm: cosa cambia (e cosa no) a Milano

Dal rinvio al 1° ottobre 2026 per le moto per dare il tempo ai centauri di adeguarsi. Agenzia di Bacino: “Prezzo dei biglietti, scelta a ottobre”. Censi: “No all’aumento”

Un cartello che segnala l'Area B di Milano

Un cartello che segnala l'Area B di Milano

MILANO – Tutto rimandato di un anno. Dal 1° ottobre prossimo al 1° ottobre 2026. Le moto potranno continuerà a entrare in Area B (l’area anti-inquinamento ai confini della città) per un altro anno abbandonte. è stato il sindaco Giuseppe Sala, con una nota, a comunicare lo slittamento del nuovo provvedimento riguardante le due ruote a motore: “A seguito di un’attenta valutazione sarà modificato il calendario di avvio delle limitazioni di accesso ad Area B riguardanti alcune classi di motoveicoli”.

Il primo cittadino, subito dopo, spiega che “l’estensione del sistema MoVe-In ai motocicli e ciclomotori è uno strumento che consente di applicare criteri ambientali in modo equo e proporzionale anche a questa categoria di veicoli, garantendo un trattamento omogeneo rispetto a quello già previsto per le automobili”.

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E siamo al motivo per cui il Comune ha deciso di far slittare i divieti fino all’ottobre del 2026: “Alla luce della consistenza del parco circolante ancora interessato dai divieti previsti dal 1° ottobre 2025 e della necessità di consentire ai cittadini un tempo congruo per adeguarsi, riteniamo opportuno proporre un posticipo di un anno dell’entrata in vigore di tali limitazioni”, detta i tempi Sala, il quale chiude la nota con le seguenti parole: “Questo permetterà di accompagnare con maggiore gradualità la transizione e sostenere le fasce di popolazione più esposte, senza comprometterne gli obiettivi ambientali”. Il centrodestra esulta, con il leghista Samuele Piscina e il fratello d’Italia Riccardo Truppo.

Altro tema caldo sul fronte mobilità: l’adeguamento ai valori dell’inflazione, secondo quanto indicato dall’Istat, del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico locale secondo quanto stabilito da una delibera di Regione Lombardia. L’adeguamento, teoricamente, si sarebbe dovuto applicare già dal prossimo settembre. Ma così non sarà. L’assemblea dei soci dell’Agenzia di Bacino frl Trasporto pubblico locale lunedì si è riunita per prendere una decisione in merito d’accordo con i vari Comuni dell’area vasta e ha deciso di rinviare la decisione a ottobre.

Per Milano l’adeguamento all’Istat si tradurrebbe in un rincaro del 3,3% sul prezzo dei biglietti Atm. Ma l’assessora comunale alla Mobilità Arianna Censi ha ribadito – come anticipato al Giorno lo scorso 15 luglio – che “l’orientamento dell’amministrazione è quello di non aumentare le tariffe del trasporto pubblico”. L’adeguamento alle tabelle Istat, dunque, sarà coperto dalle casse di Palazzo Marino senza rincari sui ticket Atm.

Come accennato sopra, però, la decisione finale dell’Agenzia di Bacino lunedì non è stata ancora formalizzata, perché altri Comuni hanno chiesto tempo fino a ottobre per prendere una decisione finale sull’adeguamento Istat e dunque sull’applicazione di rincari sui biglietti. Alcune città potrebbero chiedere un aiuto al Governo per coprire il rincaro e per non colpire le tasche dei cittadini. Ma vogliono avere un altro paio di mesi per analizzare i conti comunali e prendere una decisione definitiva. Palazzo Marino, come detto, ha già deciso di coprire con proprio fondi l’adeguamento all’inflazione indicato nelle tabelle Istat, così come ha già fatto nel 2023. Una linea che lunedì è stata seguita anche dal rappresentate della Città Metropolitana nell’Autorità di Bacino: niente rincari sulle tariffe dei trasporti della Grande Milano.